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Successo della serata online del Birun in collaborazione con le biblioteche di Beinette e Peveragno

CUNEO

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ADRIANO TOSELLI - Comunicato di fine aprile è arrivato dalla peveragnese «Compagnia del Birùn», in qualche modo sempre attiva, anche nella pandemia perdurante, con tanta voglia di «ripartire»...

«In un momento difficile in cui molte nostre certezze sono andate in frantumi, proviamo a seguire il consiglio di un grande artista come Pablo Picasso “Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l'occasione per comprendere”e proviamo ad approfondire un tema fondamentale per l'attuazione di una concreta giustizia sociale: le politiche europee di immigrazione. 

In collaborazione con le Biblioteche di Peveragno e di Beinette in occasione della festa dei lavoratori la Compagnia del Birùn ha organizzato la serata «on line» di venerdì 30 aprile.

Si è trattato di vera «lezione teatrale» (l’attività principale del «Birùn»), prodotta dalle associazioni culturali «Almateatro» e «Baretti» di Torino, senza paura nell’affrontare questo tema complesso. 

Una trentina abbondante, quarantina, erano i partecipanti, e non è poco, su un tema che solleva sensibilità, ci pare, soprattutto «di nicchia», in tempi in cui la «pandemia COVID» resta il tema dominante, in cui il timore è quello della povertà, del proprio futuro personale e famigliare, il desiderio è di «ripartire», di vivere ancora (forse troppo, troppo presto) la «convivialità», come forma di «socialità».

In questi momenti è come «ritrovarsi tra amici», riesci a prevedere, quasi con precisione assoluta, chi saran, di volta in volta, i partecipanti (succedeva anche «in presenza»), con gli organizzatori che son sempre gli stessi...

In momento davvero «al femminile» non potevano mancare Valentina Zenga, presidente della Associazione beinettese «AttivaMente», Chiara Bosonetto, del Direttivo della Biblioteca Peveragnese e consigliera comunale, Vilma Ghigo, vicesindaco, a portar saluto della Amministrazione, Laura Garro, peveragnese alla guida della Biblioteca beinettese...

Simona Grosso ha ricordato un impegno del «Birùn» sulla emigrazione che risale ai tempi della opera teatrale «Mafalda», che parlava della nostra emigrazione, delle tragedie di naufragi che facevano morire italiani, non africani. Ha plaudito al coraggio, alla mancanza di retorica del momento...

La presentazione è stata di Gabriella Bordin. Si è ricordata l’integrazione delle straniere, il dialogo tra donne italiane ed immigrate...

Conduttrice è stata Elena Ruzza, con tanti interventi «corali» ed immagini, un «taglio» delle vicende storico e giornalistico, protagonista, tra tutti, Suad Omar, donna dai tratti e dall’acceto somali, dura e fiera, espressiva, con chiaro «vissuto» alle spalle...

Son stati ricordati trattati (a volte disattesi o applicati in maniera discutibile), frontiere, strategie varie dei singoli Stati, accordi, sfruttamenti, tragedie, affondamenti, morti sul fondo del Mediterraneo...

A mostrare l’essere «senza tempo», sempre attuale, del teatro, son state citate tragedie greche (il «Mito di Antigone», che disobbedisce agli ordini del re Creonte, seppellendo il fratello)...

Collegato era anche Davide Rigallo, autore del testo e segretario generale di A.I.C.C.R.E. (Associazione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa) Piemonte.

È stato momento davvero capace di colpire molto, comunicare, non solo a livello razionale, anche emotivo.

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