Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

Smartphone e tablet, la responsabilità è dei genitori: ecco come difendere i bambini dai rischi

CUNEO

Foto
Condividi FB

DANIELA CANGELOSI - E' di pochi giorni fa la notizia del rinvenimento di una "chat dell’orrore" denominata "The shoah party", gestita da ragazzi di età compresa tra i 13 e i 19 anni, di dieci regioni del territorio italiano, in cui venivano scambiati video e immagini pornografici, messaggi di incitazione alla violenza ed alla discriminazione per motivi razziali. Foto e contenuti di "una violenza inaudita", come hanno affermato gli investigatori stessi.

Internet costituisce una vera e propria rivoluzione tecnologica e sociale che ha un impatto significativo nella vita di adulti e adolescenti. Affinché sia possibile una fruizione protetta, sono necessari conoscenza adeguata, buon senso, accorgimenti e consapevolezza. I genitori hanno una grande responsabilità, che è quella di accompagnare i figli durante la loro crescita e nella esplorazione sicura della realtà digitale. Così come non lasceremmo mai andare per la prima volta nostro figlio da solo per strada, senza prima averlo istruito e preparato adeguatamente, allo stesso modo non possiamo fornirgli degli strumenti tecnologici senza prima avergli insegnato un uso sano degli stessi. Ciò per scongiurare situazioni come quella sopra descritta.

Ma non basta semplicemente dare delle regole iniziali: occorre un controllo costante che non deve essere percepito dai figli come un’intrusione. Affinché ciò avvenga, è importante coltivare un dialogo sin dalla più tenera età; se ciò viene fatto regolarmente, costituisce un valido fattore protettivo dai pericoli insiti nel web. Essere a conoscenza della loro vita, dei loro interessi, reali o virtuali, prestando ascolto e attenzione e insegnando loro come difendersi, rappresenta l’unico rimedio per poter trasmettere una competenza ed una consapevolezza d’uso. Quest’ultima passa prima dai genitori che hanno il compito di favorire nei ragazzi una capacità empatica. Sin da quando sono piccoli dobbiamo esigere che i nostri figli rispettino gli amici, gli insegnanti e le persone in generale.

La quotidianità deve fornirci occasioni per impartire piccole lezioni di empatia; invitiamo sempre i bambini ad assumere la prospettiva dell’altro (chissà cosa avrà provato il fratellino quando… come ti sentiresti tu, se fosse successo a te…?), poniamo l’accento sulla sofferenza che il loro eventuale comportamento negativo ha causato nell’altro. Ma soprattutto facciamo in modo che la loro vita non si riduca dietro lo schermo di uno smartphone o di un computer; spesso un interesse unico ed esclusivo è sintomo di patologia.

Inoltre l’utilizzo eccessivo delle nuove tecnologie incrementa un analfabetismo emotivo, poichè non essendo direttamente in contatto con l’altra persona, si tende a provare meno compassione nei suoi riguardi. Al contrario, le ricerche affermano che guardando direttamente la persona, si attivano i cosiddetti neuroni a specchio che inducono in noi le stesse emozioni dell’interlocutore.

E’ bene, dunque, che la famiglia promuova un utilizzo positivo del web, facendo sì che la navigazione in internet sia un’attività da condividere, affiancando i ragazzi e aiutandoli ad adottare un atteggiamento critico con cui leggere i contenuti in cui si imbattono. Se ad essere più esperti di noi sono i nostri figli, si può loro chiedere che ci insegnino qualcosa.

Ricordiamo che ogni genitore ha sia il diritto, sia il dovere di vigilare sul comportamento dei figli in rete e le regole di utilizzo devono costituire occasione di dialogo.

SPUNTI BIBLIOGRAFICI:
INTELLIGENZA EMOTIVA, GOLEMAN, Ed.: Bur
GENITORI EFFICACI, T. GORDON, Ed.: La meridiana
IL BULLISMO A SCUOLA E. Menesini A. Nocentini- Giunti Scuola

Dott.ssa Daniela Cangelosi

Psicologa ed insegnante di scuola primaria a Cuneo

Pagine Facebook: La pagina della Psicologia; Spazio Psicologia

Sito web: spazio-psicologia.com

VIDEO