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Sepolcri aperti alla chiesa dei Battuti Neri di Bra

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Sono le 17 del giovedi Santo a Bra, in provincia di Cuneo.

Le porte della chiesa dei Battuti Neri, che si affaccia su via Cavour, si sono appena aperte ai fedeli per la visita ai Sepolcri. Entro, da fuori la luce si attenua. Penombra, senso di riposante frescura. Raccoglimento. Percorro lentamente la navata. I banchi nel lungo filare sono vuoti. E' ancora presto.

L'oro dell'altare maggiore, opera del Boetto, risalta e si accende con i raggi del sole che filtrano. E' l'ora perfetta, alla luce del giorno, per ammirarlo. E fa da sfondo alla rappresentazione della drammaticità. L'allestimento è sontuoso. Ma non troppo. In lontananza, dall'altare, intravvedo una donna mentre dà gli ultimi tocchi ai drappi bianchi che scendono dalla croce posata, inclinata accanto al Cristo.

Riconosco in lei, Anna Maria Panni Sbuttoni, scenografa addetta all'allestimento. La avvicino: “Quest'anno con i Confratelli abbiamo scelto di appoggiare la croce all'altare, per mettere più in evidenza, nella deposizione, il volto del Cristo mentre la Madonna lo guarda.

Per evocare al meglio la celebrazione del giovedi Santo, già dall'ingresso in chiesa, ci vuole un immediato coinvolgimento dei fedeli. Emozione. Commozione. Una grande pietà. Avvicinamento all'evento. Atmosfera del dramma. Per accentuarla, quest'anno abbiamo ridotto la scenografia, mettendo più in evidenza i banchi del seicento. Più scarni, quindi espressione di tragicità. Di grande dolore. Tutto deve essere concentrato sul gruppo di deposizione.”

Sul pavimento davanti all'altare, i fedeli, mano mano, poseranno dei lumini, a formare una grande croce illuminata anche dalla fiamma della fede. Volto le spalle all'altare e mi avvio all'uscita.

Intanto i fedeli cominciano ad entrare. Le donne a capo scoperto, si è persa l'usanza del velo. Quello in prezioso pizzo, bianco, nero o al massimo ecru, finemente ricamato. Nel primo cassetto del comò ne conservo uno ben ripiegato in una scatola, avvolto nella velina. Era di mia mamma. E mi ritorna in mente padre Ettore Molinaro, rimpianto direttore spirituale dei braidesi.

La luce di fuori mi abbaglia, anzi, mi illumina, forse, proprio come la fede.

I Sepolcri alla chiesa dei Battuti Neri saranno aperti tutto il giorno di venerdi Santo, fino alle 22.

Fiorella Avalle Nemolis

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