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L'infinita crisi dell'edilizia non dà tregua a piccoli imprenditori e artigiani a Cuneo e in Piemonte

CUNEO

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In Piemonte la crisi ha "ucciso" 1186 imprese artigiane (-3%). A Torino sono scomparse 562 imprese (-2,8%). Dati negativi in tutte le province.
 
Il comparto dell’edilizia, che insieme a quello dell’installazione di impianti compone il settore costruzioni, nel 2017 in Piemonte registra 50.726 imprese, il 74,5% (37.775) delle quali sono imprese artigiane. Nell’ultimo anno (2016-2017) l’artigianato dell’edilizia conta 1186 imprese in meno pari ad un calo del -3,0%. Questo è quanto emerge dai dati elaborati dall’ufficio studi di Confartigianato Piemonte.
 
Oltre la metà delle imprese artigiane dell’edilizia in Piemonte si concentrano nel territorio di Torino (51%), a seguire Cuneo (14,9%) e Alessandria (9,2%).

In tutte le otto province della Regione l’artigianato rappresenta oltre la metà delle imprese che operano nel settore, in particolare l’artigianato ha incidenza più elevata sul totale a Biella (77,8%), Cuneo (77,6%), Asti (77,2%) e Vercelli (77,0%).

Rispetto al 2016 tutte le province del Piemonte hanno registrato una dinamica negativa del numero di imprese artigiane registrate nel comparto:  Biella (-4,7%) con -82 imprese, Vercelli (-4,7%) con -76 imprese; Alessandria (-4,5%) con -164 imprese e Cuneo (-3,2%) con -182 imprese, Novara (-1,2%) con -37 imprese, Verbania (-1,8%) con -24 imprese, Asti (-2,8%) con -59 imprese e Torino (-2,8%) con -562 imprese.
 
A livello regionale, è possibile rilevare che il numero di addetti nelle imprese attive artigiane dell’edilizia nel 2015 (ultimo dato disponibile) sono 43.398 di cui il 72,8% (pari a 31.612), sono indipendenti e il restante 27,2%, pari a 11.786, sono dipendenti. La dimensione media di un’impresa artigiana del settore è di 1,7 addetti/impresa.
 
“Dal 2008, la lunga crisi che ha colpito il settore dell’edilizia - dichiara Luciano Gandolfo, Presidente di Confartigianato Piemonte costruzioni - non concede tregua, e a farne le spese sono soprattutto i piccoli imprenditori e gli artigiani. Basti pensare che in Piemonte le imprese artigiane sono ben il 74,5% dell’intero comparto (la media nazionale è del 57.9%). Quindi crisi dell’edilizia vuol dire crisi dell’artigianato. I flebili segnali positivi che nel 2015 ci avevano fatto pensare alla fine della recessione stanno lasciando il campo non a una ripresa ma ad una situazione di stallo. Unica nota lieta è data dalla ristrutturazione e riqualificazione energetica di immobili e abitazioni vecchie e in cattive condizioni Tale segmento di mercato è infatti l’unico ad aver registrato un incremento nel corso degli anni, soprattutto grazie agli incentivi fiscali”.
 
“Ciò che chiediamo – prosegue Gandolfo - è una maggiore attenzione alle leve che potrebbero rilanciare il settore, come, ad esempio le ricadute occupazionali che le Olimpiadi potrebbero avere su un settore in forte crisi. Ad aggravare lo stato di salute dell’edilizia italiana contribuiscono gli scarsi investimenti nel settore pubblico e la bassa vivacità dell’edilizia civile.”

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