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Sartorie sociali e moda sostenibile: sabato a Saluzzo la sfilata a impatto zero di Oasi Giovani

SALUZZO

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CUNEO CRONACA - Dal fondo di cassetti e armadi alle luci della passerella. "Oasi del cucito", la sartoria benefica di Oasi Giovani, ha dato il proprio contributo – riportando a nuova vita una decina di abiti – per una sfilata di moda in programma a Saluzzo sabato 23 settembre, a partire dalle 21, presso “Tastè spazio civico” di via Salita al Castello. Si tratta di “Fashion show - moda sostenibile e sartoria sociale”, evento realizzato nell'ambito del festival ad impatto zero “Teatro a pedali”, ideato dalla compagnia teatrale Mulino ad Arte per far riflettere le comunità sul tema della sostenibilità ambientale, economica e sociale. 

Proprio la sostenibilità sarà al centro della sfilata, che vedrà la collaborazione della cooperativa sociale “Ur/ca”. Nelle scorse settimane i cittadini sono stati invitati a donare vecchi indumenti ormai inutilizzati, e la sartoria di Oasi Giovani – dietro le indicazioni del fashion designer Maverik Cesano – ha ridato loro nuovo smalto. E così da un vestito è nato un coprispalle, una gonna è diventata un gilet, un soprabito ormai fuorimoda è stato rimodernato con inserti di stoffa, vecchie cerniere sono state recuperate. Tutte trasformazioni realizzate nel laboratorio saviglianese di via Garibaldi.

«Sarà una sfilata green, illuminata grazie al pubblico che produrrà luce pedalando su alcune e-bike – spiega Alida Anelli, presidente di Ur/Ca – L’obiettivo è quello sensibilizzare alla riduzione del fast fashion, attraverso il recupero di “scarti”, abiti e tessuti altrimenti destinati alla discarica. I capi saranno indossati da cittadini comuni selezionati attraverso una call pubblica». «Siamo lieti che la nostra sartoria si apra a questo tipo di collaborazioni – afferma il presidente di Oasi Giovani Gianfranco Saglione –. Dare una seconda possibilità alle persone e alle cose è proprio lo spirito alla base di “Oasi del cucito”, ed è positivo che questo venga fatto anche al di fuori dei confini di Savigliano, in cui la sartoria è ormai radicata».

 

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