Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

Sanità piemontese: poche le speranze di migliorare le condizioni di lavoro e di vita del personale

CUNEO

Foto
Condividi FB

GUIDO CHIESA - Non ci vuole un master in economia per capire che se il SSN deve assumere i tanti infermieri che mancano e se deve adeguare il loro stipendio, non diciamo alla media dei paesi dell’Unione Europea, ma almeno al livello da rendere attrattiva una professione faticosa e di responsabilità, il primo intervento da fare sia quello di incrementare il fondo sanitario nazionale.

A questo proposito nel 2023 la Regione Emilia Romagna ha varato un Progetto di Legge (PdL) rivolto alle Camere per assicurare al SSN un’adeguata copertura finanziaria in grado di raggiungere quella sostenibilità che oggi manca. Il PdL è stato approvato anche dalle Regioni Toscana, Puglia e Piemonte. 

L’articolo 1 prevede di incrementare il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard dal 2023 al 2027 in modo tale da raggiungere a fine periodo una percentuale di finanziamento annuale non inferiore al 7,5% del prodotto interno lordo.

L’articolo 2 introduce una modifica all’articolo 11 del decreto-legge 30 aprile 2019 che attualmente stabilisce i vincoli in materia di spesa per il personale degli enti del SSN delle Regioni.

L’articolo 3, riferito alla copertura finanziaria, quantifica gli oneri derivanti dall’attuazione dal PdL in termini incrementali rispetto al finanziamento 2022: 4 miliardi di euro per il 2023, 8 miliardi per il 2024, 12 miliardi per il 2025, 16 miliardi per il 2026 e 20 miliardi di euro annui a decorrere dal 2027. Qualora la crescita del PIL non dovesse garantire le risorse necessarie alla copertura finanziaria della legge, è previsto che vengano individuati e resi operativi meccanismi e misure aggiuntive di contrasto all’evasione ed elusione fiscale e contributiva.

La proposta delle Regioni Emilia e Toscana trova fondamento dalla considerazione che, secondo i dati OCSE più aggiornati, la spesa pubblica per la sanità in Italia nel 2022 è ancora collocata su livelli bassi, risultando pari a 2.208,4 euro pro-capite (6,8% in rapporto al PIL), contro 3.996 in Francia (10,3%), 5.085,6 in Germania (10,9%) e 2.041,7 in Spagna (7,3%).

Che fine abbia fatto il PdL citato non è dato sapere. Quello che è certo è però che degli 8 miliardi richiesti per aumentare il fondo sanitario nazionale nel 2024 ne sono stati stanziati solo 3 di cui 2 circa per il rinnovo dei contratti per il personale dipendente, che la crescita del PIL nel 2024 sarà metà di quella prevista per cui non saranno garantiti i fondi per incrementare la spesa sanitaria nel 2025 e che difficilmente questo Governo destinerà al fondo sanitario le eventuali entrate derivanti dalle misure di contrasto all’evasione ed elusione fiscale e contributiva. Il risultato delle azioni previste dal Governo è una ulteriore riduzione della spesa sanitaria in rapporto al PIL dal 6,8% del 2022 al 6,3% del 2026 (fonte: Audizione della presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, 14 novembre 2023).

Più in particolare, il deficit della voce "Sanità" del bilancio della Regione Piemonte pare veleggiare oltre i 200 M€. Se a questo va ad aggiungersi la presenza della norma sopracitata che vincola la spesa per il personale del SSN, non è realistico pensare che in Piemonte, dopo le elezioni, sia possibile effettuare le assunzioni necessarie per sopperire alla mancanza di personale, che possano essere fatti accordi integrativi regionali che consentano di remunerare le situazioni di lavoro disagiate, di valorizzare in modo consistente le parti variabili dello stipendio, con particolare riferimento allo stipendio di risultato, e di riconoscere gli avanzamenti di carriera maturati negli anni.

In conclusione, nulla consente di pensare che nel prossimo futuro vi saranno miglioramenti sostanziali delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari della Sanità piemontese. A meno che non si verifichi un cambiamento radicale dell’atteggiamento di questo governo nei confronti della sanità pubblica. 

Guido Chiesa

VIDEO