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"Preoccupa l'abbandono dell'ipotesi di finanziare il nuovo ospedale di Cuneo con fondi Inail"

CUNEO

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CUNEO CRONACA - "La pandemia Covid-19 ha richiamato l’attenzione sulla Sanità, servizio essenziale per il benessere delle nostre comunità. In tante regioni d’Italia infatti ha preso slancio l’edilizia sanitaria anche in seguito alle necessità che l’emergenza sanitaria ha rivelato. Il Piemonte invece è drammaticamente fermo agli annunci: progetti indefiniti, localizzazioni incerte, gare deserte e cantieri fermi. Insomma, l’ottimismo della volontà si è schiantato drammaticamente contro il pessimismo della ragione, in considerazione anche della situazione finanziaria della Regione che sembra stia portando la sanità piemontese in un vicolo cieco.

Queste considerazioni, sia chiaro, non sono frutto di polemica elettorale anche perché pure la Corte dei Conti ha recentemente bocciato le politiche sanitarie della Giunta Cirio, mettendo in evidenza molte delle criticità più volte segnalate dagli operatori della Sanità soprattutto in merito ad organici ridotti e sottodimensionati. Venendo a questioni più di interesse territoriali, preoccupa la notizia dell’abbandono improvviso dell’ipotesi di finanziare il nuovo ospedale di Cuneo con fondi Inail a favore di una soluzione di partenariato pubblico-privato anche perché non accompagnata da previsioni precise su procedure e tempistica.

Eppure in questo caso la politica locale ha prodotto la necessaria e sempre invocata sintesi, attraverso un confronto ampio ed approfondito, e ha individuato come priorità condivisa la salvaguardia dell’eccellenza dell’Aso S. Croce e Carle Cuneo grazie alla realizzazione di un ospedale unico e preferibilmente finanziato con risorse pubbliche. Stando così le cose sulla programmazione dell’edilizia sanitaria, corriamo forse anche dei rischi circa i livelli di eccellenza delle nostre e strutture ospedaliere?

Ce lo domandiamo con particolare riguardo alla carenza di personale sanitario, anche se tale carenza va sicuramente inserita in un quadro nazionale di mancanza di medici, poiché l'interesse della collettività non è legato soltanto alla realizzazione di nuove strutture ospedaliere, ma è soprattutto rappresentato dall'efficienza e dall'efficacia di funzionamento del sistema nel suo complesso.

Insomma i dubbi sono tanti e la preoccupazione è legittima. Per questo motivo la coalizione che amministra la città di Cuneo presenta un ordine del giorno in consiglio comunale per richiamare l'attenzione dell'Ente preposto (Regione Piemonte) a dirimere e fugare tutti i dubbi che le varie dichiarazioni pubbliche non cancellano e in alcuni casi alimentano".

I gruppi consiliari

Cuneo Solidale e Democratica, Centro per Cuneo, Crescere Insieme e Partito Democratico)

 

PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO

OGGETTO: “Salvaguardia dell’eccellenza dell’assistenza sanitaria dell’ASO S. Croce e Carle Cuneo, monitoraggio in merito all’ipotesi di partenariato pubblico privato per la costruzione del nuovo ospedale ed in merito alla riconversione della attuale struttura ospedaliera Santa Croce e Carle”.   Presentato dai gruppi consiliari Cuneo Solidale e Democratica, Crescere Insieme, Partito Democratico e Centro per Cuneo merito a

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CUNEO

Ribadito quanto emerso dal documento della prima commissione consigliare speciale temporanea  “ANALISI DEI FABBISOGNI E PROSPETTIVE DELLA SANITA’ CUNEESE E DEL FUTURO DEI PRESIDI OSPEDALIERI ASO SANTA CROCE E CARLE CUNEO” in cui si concordava sulla necessità di un ospedale unico  e  finanziato preferibilmente con risorse pubbliche.

Ribadito quanto emerso dai lavori della seconda commissione consigliare temporanea speciale “ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA CHE SCATURIRANNO DURANTE LA PREPARAZIONE DELLO STUDIO DI FATTIBILITA’ COMPARATO, AL FINE DI PRESENTARE AL CONSIGLIO COMUNALE UN DOCUMENTO DI INDIRIZZO SULLA COLLOCAZIONE DELL’OSPEDALE UNICO”  in cui si indicava  l'area del Carle come la più adeguata alla realizzazione del nuovo ospedale unico. 

Ribadito inoltre quanto emerso dalla terza commissione consigliare speciale  "ANALISI DELLE POSSIBILITA' PER LA RICONVERSIONE DELL'AREA OGGI OCCUPATA DALL'OSPEDALE SANTA CROCE A NUOVE FUNZIONI DAL MOMENTO IN CUI VERRA' REALIZZATO IL NUOVO OSPEDALE UNICO NELL'AREA DELL'ATTUALE CARLE"  in cui  si ribadiva che l’area dovesse continuare ad avere almeno in parte una destinazione di tipo sanitario con ambulatori dei prelievi, il centro vaccinale, il consultorio, servizi amministrativi interni ed esterni all’ASL e un ben strutturato servizio dei medici di base, facoltà infermieristica ed altre specializzazioni ora non presenti in città. 

PREMESSO INOLTRE CHE

la rete ospedaliera piemontese è stata strutturata secondo il modello “Hub & Spoke”, individuando, in tale contesto, l'azienda ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo quale Hub di riferimento per il Piemonte Sud-occidentale, richiedendo che la stessa sia in grado di soddisfare, costantemente, i requisiti di eccellenza, sia clinica che tecnologica; 

il modello “Hub&Spoke”, prevede che le singole strutture debbano essere monitorate e mantenute, al fine di garantire primari livelli di cura ai cittadini;

SOTTOLINEATO CHE

da più parti continuano a pervenire forti e chiari segnali di preoccupazione in merito al mantenimento dei livelli di eccellenza all'interno dell'ASO Santa Croce e Carle, con particolare riguardo alla carenza di personale sanitario in tutti i ruoli, carenza che va sicuramente inserita in un quadro nazionale di mancanza di medici, forse conseguenza di non ottimali e non lungimiranti politiche di limitazione di accesso alla facoltà Universitaria di Medicina ed alle scuole di specializzazione post laurea 

CONSIDERATO CHE

l'interesse dell'intera collettività, non può e non deve essere legato soltanto alla realizzazione della nuova struttura ospedaliera, ma è soprattutto rappresentato dall'efficienza e dall'efficacia di funzionamento dell'attuale nosocomio e dal fatto di dare una destinazione e una funzionalità all’area dell’attuale Santa Croce, ultimato l’ospedale unico a Confreria; poiché nulla è stato detto rispetto a quello che sarà il destino dell’attuale Santa Croce, ovvero di quella che sarà la sua “riconversione”, una volta ultimata la nuova struttura nell’area Carle;

SOTTOLINEATO INOLTRE CHE

l’Assessore Icardi, come riportato dagli organi di stampa, ha recentemente parlato di parternariato pubblico privato per la costruzione dell’ospedale unico di Cuneo, senza specificare quale modello di cooperazione tra pubblico e privato verrebbe adottato e senza indicare un’ipotesi di destinazione futura e/o riconversione, per l’area dell’attuale Santa Croce;

TENUTO CONTO CHE

in data 31/08/2022 l’AO Santa Croce Carle ha pubblicato l’ “AVVISO DI GARA PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA FINANZIARIA, TECNICA E LEGALE (ADVISORY) FINALIZZATO ALL’ANALISI DELLA PROPOSTA DI PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO (PPP) PRESENTATA DA UN OPERATORE ECONOMICO PER LA COSTRUZIONE E GESTIONE DEL NUOVO OSPEDALE DI CUNEO (AI SENSI DELL’ART. 183, COMMA 15, DEL D. LGS. N. 50/2016 E S.M.I.), FINALIZZATO ALL’ANALISI A SEGUITO DEL D.P.C.M. 4 FEBBRAIO 2021 E DELLA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 18 GENNAIO 2022, N. 193 – 974, NONCHÉ FINALIZZAO ALLA VALUTAZIONE DI PUBLIC SECTOR COMPARATOR (PSC).” Con scadenza fissata per le ore 16.00 del 26/09/22;

VALUTATO CHE

le risultanze derivanti da tale verifica rappresenteranno discrimine per le oggettive conseguenze in termini comparativi tecnico-economici in merito all’ipotesi Ppp;

IMPEGNA IL SINDACO

a vigilare affinchè la qualità delle prestazioni dell'Ospedale di Cuneo mantenga i livelli di eccellenza che ad esso competono, facendosi parte attiva con la dirigenza dell'ASO Santa Croce e Carle e con l'Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte per segnalare la crescente situazione di incertezza che viene percepita dal territorio in merito al rischio di ridimensionamento del livello delle prestazioni dell'ospedale della nostra città;

a farsi parte diligente nel momento in cui sarà depositata la Valutazione di cui sopra con un dibattito aperto all’intero Consiglio comunale, nelle forme e nei modi che la Conferenza dei Capigruppo riterrà più idonei, alla presenza della Direzione dell’ASO e dell’Assessore alla Sanità regionale;

ad aprire da subito il dibattito sul futuro dell’attuale ubicazione del Santa Croce al fine di programmarne in anticipo la riconversione sempre con finalità pubbliche anche in campo socio-sanitario.

 

 

 

 

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