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Perché l'Italia per l'estate non ha pensato di dare un calcio alla scuola e uno alla cultura?

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BRUNO MURIALDO - Quando la cultura è una cosa eccentrica e di basso livello, si organizzano "ammucchiate" estive, concerti e affollamenti e non si pensa alle famiglie e alla scuola. Durante il lockdown, i bambini sono rimasti a casa, con tutte le difficoltà del tragico momento, un peso sulle famiglie sempre più sole davanti alle difficoltà; salvo sporadici interventi degli insegnanti in smart working, il risultato è stato una tragedia.

Davanti a tanta desolazione culturale, perché non si è pensato di organizzare lezioni a turno nelle scuole da giugno in poi? Si poteva dare una prova di buona volontà e di valore, all'opposto invece si è pensato ad altro, ai soliti decadenti spettacoli di massa, alle vacanze con o senza mascherine.

Fondamentale dare un calcio alla scuola e alla cultura, meglio un palco e una canzonetta che uno sforzo educativo. Tanto chi se ne frega, avranno ragionato i mercanti, più la plebe è ignorante meglio è.

Bruno Murialdo

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