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Perché con il progetto "Walking head" al Gandino di Bra s'impara di più

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Al liceo G.B Gandino, la dirigente Francesca Scarfì, spiega il progetto “Walking head”. Teste che camminano. E le teste camminano davvero, sia con il metodo di apprendimento induttivo, sia spostandosi da un'area all'altra della scuola, per seguire le lezioni.

Per capirne di più, mi intrattengo con la dirigente prof. Francesca Scarfì.
“Professoressa Scarfì, un tempo vi chiamavano “presidi” ora dirigenti. Qual'è il vostro compito?” “Siamo depositari di tutte le esigenze delle componenti della scuola: docenti, studenti, famiglie, e amministrazione.

Una realtà complessa. “Ognuno, in qualche modo, ha le proprie ragioni” le parole di un dirigente che mi illuminarono.

Quindi, a mio modo di vedere, la mediazione, alla lunga, è il risultato migliore.”
“Quando la mediazione è impossibilie?”

“In caso di istanza illegittima. Lo è quando un genitore non accetta la bocciatura meritata del figlio. Invece, leggittima se è coerente con le finilità della scuola: educazione e istruzione. Un esempio: quando il genitore espone i problemi del figlio, può richiedere venga data una spiegazione in più; oppure che siano valorizzati alcuni aspetti della sua intelligenza.”

La dirigente Scarfì anche con atteggiamento, e gestualità, esprime la sua predisposizione a comunicare, ascoltare e valutare. Sorriso spontaneo, postura morbida, ma consapevole, e molta attenzione verso l'interlocutore.

“Il suo percorso?” “ Mi sono formata al liceo classico Vittorini Gorgia di Lentini, in provicia di Siracusa. Laureata in lettere moderne a Catania.

Il primo incarico l'ho avuto proprio al liceo di Bra. Mi sono abilitata, e sono mamma di tre figlie, una di ventisette e due gemelle di ventisei anni, che hanno ferquentato questo liceo. Ho sempre fatto concorsi in Piemonte, ho insegnato alla media Craveri con Marisa Robella, incontro assolutamente importante, e per 15 anni al Guala di Bra.”

“Come è arrivata all'incarico di dirigente?” “Dal di fuori vedevo la figura del dirigente come un burocrate. Mi iscrissi al concorso, spinta da un'amica, nonostante fossi convinta di non passarlo. In Piemonte eravamo in duemila, e poi siamo usciti in 170.

Ho passato tante bellissime giornate di studio. Per tenere fede alla mia storica fama di “secchiona”. “Cosa ha scoperto della scuola nelle vesti di dirigente?” “Dietro la vita della scuola c'è tanta predisposizione, tanto pensiero. Sopratutto c'è un'idea. Ho appreso da ricerche, che il miglioramento nell'apprendimento scolastico per il 15% è merito del dirigente. Ho compreso l'importanza di una gestione adeguata.

“Di che si occupa il dirigente scolastico?” “Comprende molte attività: seguire tutti i consigli di classe, coinvolgere sempre più i genitori. Sollecitare la valorizzazione delle eccellenze, mantenere rapporti con le università, e non ultimo l'inclusione. E' un mondo a 360 gradi, fatto di decisioni da prendere, di scelte motivate e se possibile condivise. Per questo mi confronto spesso con le persone incaricate.” “Una scelta che le sta a cuore?”

“Quella di dividere la scuola in aree di apprendimento. A seconda della materia, quindi l'area di matematica e scienze, quella delle lingue ecc.. Per l'apprendimento effettivo, è importante anche l'ambiente fisico. Quindi, gli strumenti, la scelta degli arredi, dei colori, delle immagini alle pareti, hanno un loro preciso significato. Creare l'atmosfera adatta allo svolgimento della lezione. E' un progetto vasto, ci stiamo ancora lavorando.”

“Come si svolgono gli spostamenti da un'area all'altra?”
“Occorrono quattro minuti per spostarsi da una parte al'altra dell'edificio. Due minuti prima del termine della lezione, e due minuti dopo, le campane scandiscono il movimento dei ragazzi.

Tutto si svolge con ordine e armonia, con un regolamento per il transito di chi scende e di chi sale. 

“E i ragazzi che ne pensano?” “Sono soddisfatti. Dicono che le cinque interminabili ore di lezione, sono diventate cinque diversi momenti. Anche i docenti hanno constatato che il passaggio da un'area all'altra, rigenera l'attenzione negli studenti.“Da cosa è scaturito questo progetto?”

“Dai questionari annuali di gradimento risultava che non si usufruisse a pieno la strumentazione scolastica. La divisione in aree ha favorito l'utilizzo di tutti gli strumenti didattici.”

“Quali sono state le altre scelte ?” “E' seguita quella della formazione di alcuni docenti, che divengono a loro volta formatori sulla flipped classroom. “Che significa?” “Classe rovesciata, ossia passare da un insegnamento frontale a un insegnamento con metodo induttivo, che abbiamo chiamato “Working head: teste che camminano, invece di teste solo piene.”

La dirigente si addentra in attività specifiche e illustra un esempio: “Da Omero alla Web serie” è un progetto che porta avanti il prof. di latino e greco Augusto Leone, che tratta di cinema, ma con contenuti classici.

I moduli narrativi dei grandi classici sono alla base della narrazione contemporanea, oggi rappresentata tramite web serie, anziché tramite romanzo. Si parla di web serie di grande spessore, con tematiche ispirate ai temi dei grandi classici.

Con questo progetto, i ragazzi partono dall'Iliade, e realizzano cortometraggi. Trasportano, con scenografie create da loro, le problematiche del dramma in situazioni odierne. Ne hanno già prodotti cinque, per cui hanno ricevuti molti premi.”

“Una novità?” “Da quest'anno è stato avviato l'indirizzo delle scienze umane, con la classe prima di trentuno studenti.”

La prof. Scarfì ci mostra, con entusiamo e giusto orgoglio, le diverse aree. Lo stabile è luminoso, arioso e molto vasto. “Un momento emozionante in veste di dirigente?” “La cerimonia delle consegna dei diplomi. E' un gesto per ricordare agli studenti che la scuola è sempre casa loro.”

“Dovesse definirsi?” “Mi considero un'artigiana, che porta avanti il lavoro giorno per giorno. Ho i miei progetti, ho una visione. Lo dico con modestia, ho anche delle intuizioni che mi indicano la direzione da prendere. Però, ciò che conta è l'impegno di ogni giorno.”

Fiorella Avalle Nemolis

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