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Pd di Cuneo: "I pendolari stanno a cuore a tutti, ma senza stravolgere le regole del Consiglio"

CUNEO

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"Caro direttore, leggiamo sul suo giornale le rimostranze del gruppo 5 Stelle in Consiglio comunale a Cuneo, contro una maggioranza a guida Pd (frase scritta quasi con sdegno, ma che a noi del Pd inorgoglisce molto) rea, a sentir loro, di non volere il dialogo e il confronto tra l'assessore ai Trasporti regionali che tra qualche giorno avrà un incontro con gli amministratori a Cuneo e il comitato Pendolari.

Sgombriamo subito il dubbio rilanciando pubblicamente che il gruppo consiliare del Pd, gli assessori del Pd e il circolo cittadino del Pd sono a disposizione per ogni incontro richiesto dal Comitato Pendolari. Far politica vuol dire anche provare a trovare soluzioni comuni a problematiche che interessano la quotidianità delle persone. Quindi rigettiamo con forza l'accusa di non voler ascoltare o, quella più infamante, di non voler dar voce a chi solleva problematiche importanti.

Quanto accaduto in Consiglio è la diretta dimostrazione dell'incapacità di un gruppo politico che dimostra, dopo due mandati amministrativi, di non saper ancora usare gli strumenti che statuto e regolamento mettono a disposizione: presentare un ordine del giorno quando bastava una richiesta di intervento al presidente della Commissione, già calendarizzata con l'assessore regionale; un tentativo maldestro di scavalcare la decisione presa dalla conferenza dei capigruppo (con il movimento 5 Stelle presente e concorde sull'iter da seguire); il tentativo di carpire la buona fede del presidente del Consiglio adducendo emendamenti che per regolamento andavano presentati ai capigruppo entro le 24 ore precedenti.

Queste le azioni messe in atto proprio da coloro che si ergono a paladini del rispetto, della forma e dei regolamenti quando fa loro comodo, mentre in situazioni come queste cercano di nascondere la loro incapacità accusando chi ha semplicemente fatto notare loro che la situazione dei pendolari sta a cuore a tutti, ma che allo stesso tempo non si possono stravolgere le regole del Consiglio comunale per la loro superficialità e incompetenza nel sollevare le questioni".

Carmelo Noto, capogruppo Pd

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