FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Che siamo vicino a Pasqua, ce lo fanno sapere. Uova giganti  trionfano nei centri commerciali. Anche nei bar di periferia si trovano, magari meno lussuosi nelle confezioni. Nelle pasticcerie è un trionfo di fiocchi, nastri, carte crespate tinta pastello, con un fiocco che è di gran lunga più alto dell'uovo stesso.

Le sorprese? Al momento di aprire l'uovo, ci si accontenta: 'Guarda che bel portachiavi!  Che bella collanina di plastica! Che bel pupazzetto!'.

E ora passiamo alla questione agnellini. Oggi sono andata a spasso in campagna. Mi sono imbattuta in un gregge di pecore. Circa 200. E il pastore si è  avvicinato per farmi vedere due agnellini. Un signore alto, robusto, con la pelle abbronzata di aria aperta. Stivali, calzoni larghi, maglione di lana grossa. Un pastore vero. Me li mostra con orgoglio e li accarezza.

'Ma questi quanto tempo hanno?'

'Solo una settimana. Sono due gemelli. La mamma non aveva abbastanza latte. Così li nutro col biberon.'

Intanto gli agnellini girano, annusano le scarpe. Non sembrano impauriti.

'Ma questi due gemelli finiranno in padella?'

E mentre parlo osservo il musetto a punta. Gli occhietti a mandorla, il naso puntinato di nero, e poi quelle orecchiette. Sottilissime, morbide, vellutate. E' in braccio a una mia amica, si lascia coccolare. Le mordicchia le orecchie.

Il pastore, prende il gemello  in braccio, si sfrega il naso contro il suo musetto: 'Eh, no, questi no. Devono crescere, li porto in alpeggio. Li stanno bene. No, no'.

E se lo stringe chiamandolo con un nomignolo in piemontese, che non ben capito. Bene, gli agnelli li ho conosciuti, accarezzati e mi sono lasciata mordicchiare le mani. Dentini aguzzi. Sono tornata a casa contenta. Due agnellini salvati, ma attenzione, dal pastore che si rifiuta di darli al macello.

Ma, è  così importante cibarsi di carne di agnello?

Fate un po' voi!

Buona Pasqua a tutti.

Fiorella Avalle Nemolis