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Ordinanza sulla Movida: a Cuneo rischiano di pagare solo gli esercenti

CUNEO

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RICCARDO SARTORIS - Il sindaco di Cuneo ha di recente emesso una “Ordinanza sindacale per la prevenzione dei disagi derivanti da una non equilibrata coesistenza tra pubblici esercizi e/o esercizi similari ed i cittadini”.

Certo che arrivare a fine estate con una ordinanza di limitazione degli schiamazzi e rumori notturni è proprio una storiella cuneese da meritare di finire nella raccolta di Piero Camilla.

L’Ordinanza sindacale viene giustificata in attesa di modificare il Regolamento di Polizia Urbana che è il vero ed unico strumento per disciplinare queste situazioni.

L’Ordinanza deve trovare una giustificazione per ragioni di urgenza non procrastinabile e ci chiediamo a fine estate dov’é tutta questa urgenza.

L’Ordinanza al fine di “salvaguardare i diritti degli interessi individuali e collettivi” provvede a vietare dopo la mezzanotte (nel fine settimana  dopo la mezza), schiamazzi, rumori, musica ed assembramenti chiassosi facendo obbligo ai gestori di esercizi pubblici di somministrazione (compresi circoli privati) di porre in essere comportamenti utili a contenere detti rumori e schiamazzi. La violazione di tali obblighi comporterà l’applicazione di una sanzione amministrativa da € 25,00 a € 500,00.

Non bisogna essere dei giuristi per capire che oltre l’autore materiale del disturbo viene sanzionato anche il gestore del locale che non si attiva per far si che il proprio cliente, una volta uscito, mantenga il silenzio e non si metta a fare chiasso sulla pubblica via.

Sarebbe come se venisse sanzionata la scuola per il comportamento poco educato dei propri studenti una volta usciti dall’edificio scolastico.

Mi sembra che anche giuridicamente vi sia qualcosa di assurdo ed illegittimo.

Sono curioso di vedere come faranno i titolari ed i gestori a “porre in essere ogni comportamento utile a contenere gli schiamazzi ed ogni altro comportamento degli avventori atto a costituire causa di disturbo, in particolare nelle aree esterne predisposte per l’attività, adiacenti o pertinenti al locale, ottenute in concessione, se pubbliche, o a disposizione dell’esercente, se private”. Questo è il testo dell’ordinanza e non c’è molto da stare allegri cari ragazzi, non viene punito solamente chi fa  “casino” ma anche il povero esercente che non potrà limitarsi a chiedere ai propri clienti, una volta usciti, di contenere la loro allegria, ma dovrà adottare un comportamento attivo per evitare che questa allegria possa dilagare o disturbare il vicinato.

Se questo è il primo atto per cercare di regolamentare il fenomeno Movida a Cuneo c’è da avere paura, per tutti: clienti ed esercenti. Perché qui gli unici che pagheranno, se l’ordinanza verrà applicata, saranno gli esercenti!

Consiglio di predisporre all’uscita dei locali dei cestini con delle mascherine da porre sulla bocca dei clienti affinché il brusio venga effettivamente contenuto.

Senza dimenticare che non viene liberalizzata la “caciara” fino a mezzanotte perché il reato di disturbo della quiete pubblica è sempre sanzionato a qualsiasi ora del giorno e della notte possa avvenire.

Sono convinto che la necessaria convivenza tra i cittadini e gli esercizi commerciali debba passare da una buona regolamentazione e dall’educazione di chi offre un servizio e chi lo riceve, ma soprattutto dalla condivisione di intenti perché la città e di tutti e tutti devono poterla vivere senza impedire agli altri di fare altrettanto: in fondo la mia libertà finisce dove inizia la tua.

Si può fare? Si deve fare.

Riccardo Sartoris

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