Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

No slot-machines, a Paesana c'è chi chiede una nuova politica sociale

MONTAGNA

Foto
Condividi FB

ELISA AUDINO - La minoranza di Paesana, guidata da Sergio Beccio (nella foto), chiede ufficialmente di limitare il gioco d'azzardo in Valle Po. Beccio, Gottero e Rudari hanno, infatti, appena presentato un'interpellanza diretta al sindaco, al Consiglio comunale di Paesana e all'Unione dei Comuni del Monviso, sollecitando interventi attivi per favorire gli esercizi pubblici che intendono eliminare le slot-machines e ridurre, così, i 'gravi rischi patrimoniali e di patologie' che ne derivano.

Il nostro Paese, non guasterà ricordarlo, è il secondo Stato al mondo per diffusione del gioco d'azzardo, con una spesa procapite di 1450 euro e 800.000 giocatori patologici. I Comuni montani non ne sono sicuramente esenti e, anzi, spesso sono i luoghi privilegiati di malattie legate al gioco d'azzardo. 

L'idea accoglie le istanze già portate avanti dall'associazione Valpellice No Slot, che ha sapientemente mappato le slot della vallata, contandone 110 tra Bricherasio, Bibiana, Luserna e Torre Pellice e ha proposto di sostenere gli esercizi no-slot con sgravi fiscali, oltre a continui dibattiti sul territorio. La minoranza paesanese ha accolto, quindi, l'iniziativa e invocato una 'nuova politica sociale di attenzione', politica di cui le singole Amministrazioni devono farsi portavoce sia con 'interventi diretti' sia con 'richieste di applicazione a livello regionale delle normative più avanzate a tutela dei cittadini contro ogni possibile mafia e speculazione'. 

Non un'Amministrazione semplice ricettrice delle direttive regionali, ma un'Amministrazione capace di proporre nuove direzioni e dimostrare, così, di saper leggere il proprio territorio dal basso. A volerla leggere tra le righe, una bella sfida quella lanciata da Beccio, considerando la provenienza politica della maggioranza paesanese (Lega). Se si vuole veramente puntare sulle identità locali, allora forse bisognerà iniziare a chiedersi quali ne siano veramente i nemici.

 È di non molto tempo fa la conferenza sulla salute in cui l'ex sindaco di Saluzzo Allemano, nonché medico e consigliere regionale Pd aveva ricordato che, sebbene si pensi che nelle zone montane la qualità della vita sia migliore, in realtà ad essere più alto è l'indice di mortalità: le prime due cause sono alcool e incidenti stradali. E, sicuramente,un'attiva politica sociale, non potrebbe che far bene a un tessuto molto, molto delicato, in cui, il bar diventa non solo luogo di scambio e di calore, ma anche di riparo dall'isolamento culturale e territoriale.

Elisa Audino

VIDEO