BRUNO MURIALDO - La Francia si dà la zappa sui piedi con una dichiarazione della ministra delle Salute Agnès Buzyn che ha affermato, attraverso le sue reti televisive, che il vino è "un alcool comme un autre" (un alcolico come un altro), scatenando il putiferio in un Paese dove il vino è uno dei prodotti più amati, insieme alla baguette.

Secondo la ministra, molti uomini di scienza affermano che il vino, come molti altri alcolici, è causa di gravi problemi alla salute. Naturalmente quelle dichiarazioni non potevano che scatenare la furia e l’indignazione di tutto il mondo vitivinicolo. E non solo. La Francia è il Paese in cui il vino è una delle risorse primarie, un blasone unico al mondo e guai a toccarne i contenuti.

Per fermare le ire funeste del mondo imprenditoriale, è dovuto scendere in campo persino il presidente Macron, dichiarando "je le sais, j'en bois midi et soir" (lo so, lo bevo a pranzo e a cena). Che dire? Visto dalla parte italiana, si potrebbe rispondere che anche l’acqua fa male se bevuta in abbondanti quantità. Bere vino è filosofia, cultura, storia e per non fare indigestione tutto ciò va gustato con parsimonia e intelligenza, cosa che gli italiani, in generale, sanno fare molto bene.

Sono centinaia di anni che i nostri vecchi si sono conservati con il vino. Il vino ha accompagnato la loro vita e i loro ideali, castigando soltanto chi ne ha fatto abuso. A tutti gli altri ha regalato momenti di convivialità unici. Oggi molti ricercatori, tra i quali il medico americano Teed Golfingher, hanno fatto ricerca scrupolosa su questo tema e sono arrivati alla conclusione che il vino non danneggia la salute, anzi può essere uno stimolo davanti alle tante difficoltà del vivere.

Per risolvere questa diatriba, noi italiani siamo pronti a invitare la signora ministra qui da noi, dove siamo certi che il vino fa bene. Se poi lo abbiniamo alle nostre ricette, può anche far "resuscitare i morti"!

Bruno Murialdo