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Mercalli a teatro: "I fuochi sono colpa dei cretini, ma il clima attuale li favorisce"

CUNEO

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ALICE MARINI - «E' un momento che possiamo definire come "l'antipasto al cambiamento climatico". E' vero che gli incendi sono dati dai cretini, ma ci sono le condizioni che li predispongono». E comunque «Non pioverà, almeno per altri 10 giorni, almeno fino all'8 novembre. Non pioverà». Lo dice con la mano sul cuore Luca Mercalli, che ha aperto la stagione teatrale del Toselli di Cuneo con lo spettacolo "Non ci sono più le quattro stagioni".

Il climatologo ha saputo affrontare il tema del cambiamento climatico in maniera originale e coinvolgente, insieme alla comicità irriverente della scatenata Banda Osiris, in un irresistibile cabaret fra arte, musica e scienza. «Ci abbiamo provato con i congressi scientifici, l'ambientalismo, i cortei in piazza, le associazioni. Ora non ci resta che provare anche col teatro a parlare di riscaldamento globale»

I pittori fiamminghi e Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi ci hanno raccontato la piccola età glaciale fra Seicento e Settecento, mentre già Leopardi nel suo Zibaldone ci diceva "che i mezzi tempi non vi son più". Abbiamo scoperto, poi, più di 100 anni di dati che vanno a comporre la "carta di identità" delle stagioni di Cuneo. 

«E' particolare il clima di Cuneo - spiega Mercalli -. Ha un inverno asciutto, una primavera molto piovosa, un periodo asciutto d'estate, più "mediterraneo", e un autunno normalmente piovoso. Quest'anno, la colonnina di ottobre è a zero». La particolarità della città resta comunque la neve: Cuneo è infatti il capoluogo di provincia più nevoso d'Italia (1 metro di neve all'anno, in media).

Quanto all'estate, quella del 2003 resta la più calda della storia. «Fu un'estate veramente torrida, con tre mesi di temperature oltre i 40 gradi. Estati che i nostri nonni non avrebbero riconosciuto». L'estate 2017 si merita la seconda posizione, seguita da quella del 2015.

Aboca ha portato a Cuneo uno spettacolo istruttivo e interessante, a tratti divertente, che ha saputo catturare l'attenzione del pubblico e insegnare, una volta di più, a porci domande su quel che ci aspetta e su cosa possiamo fare per modificare lo stato delle cose.

Alice Marini

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