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LESEGNO/ Sagra del Crin e fiera della Balüva, un nuovo percorso all'insegna delle tradizioni

MONDOVì

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SERGIO RIZZO - Lesegno ha origini molto antiche e il suo nome viene fatto risalire alla voce “Lux Ignis” che è inserita nello stemma comunale, ma c’è anche chi sostiene la derivazione da “Laeso Ligno", cioè “legno tagliato,” per indicare una notevole estensione di boschi tagliati per far posto all’abitato.

La prima edizione della “Sagra del Crin” di Lesegno, che si è tenuta nelle giornate de sabato 14 e domenica 15 ottobre, ha accolto un numerosissimo pubblico, venuto appositamente per la degustazione dei numerosi piatti, serviti sia dalle numerose associazioni che dai cuochi, che, per quest’importante occasione, hanno presentato la “Balüva,” il tradizionale insaccato fatto con l’impasto dei cotechini e guanciale, arricchito in un mare di spezie.

La fiera della “Balüva” è stata una ricorrenza fin dai primi anni del novecento e oggi, l’amministrazione Comunale, ha inteso riproporla in una veste trainante del marchio De.Co. più in generale come inizio di un nuovo corso volto a promuovere il Comune di Lesegno e le sue tradizioni.

Sabato 14 si è iniziato con “El saba di ras – cia – cune,” come erano soprannominati in dialetto gli abitanti di Lesegno, dalla loro abitudine di non gettare via nulla del maiale, raschiandone perfino la cotica. A seguire una partecipata corsa nei boschi by TeamMarguareis e, l’aperitivo seguito dalla cena in piazza, con musica live di The family band 4 e una notte di balli e cocktail party in compagnia di DJ Nico.

Domenica la “Sagra del Crin” è entrata nel vivo con il convegno dove è stato presentato dal Sindaco Emanuele Rizzo il marchio De.Co. della “Balüva.” “Non s’intende realizzare semplicemente una manifestazione estemporanea “una tantum” in grado di portare sul territorio Comunale solo alcuni turisti o di far divertire i residenti, vogliamo intraprendere un percorso strutturato di media/lunga durata, in grado di portare l’effettiva crescita, turistica, economica e sociale al paese e, sia in grado, allo stesso tempo, di salvare le tradizioni, le storie, i personaggi e i luoghi cardine nella storia del paese e dei suoi abitanti.

Tre saranno le linee di azione lungo le quali si svilupperà il progetto, la storia, l’enogastronomia e l’ambiente. Grazie alla collaborazione con enti e agenzie specializzate – ha proseguito il sindaco Rizzo, – il nostro Comune vuole procedere all’elaborazione di un dossier (masterplan) con finalità turistiche e culturali in grado di riassumere le eccellenze del Paese suggerirne la messa a sistema e la strutturazione a rete, proporne la valorizzazione attraverso temi di marketing territoriale e indicarne i modi per comunicarle e promuoverle. Una seconda fase di analisi e di studio, finalizzata alla proposizione di metodologie e di atti concreti per valorizzare quanto emerso nella prima azione intrapresa, oltre all’organizzazione di momenti promozionali per ottenere una produzione tipica di prodotti di suinicoltura locale il marchio De.Co.

Un riconoscimento istituito e concesso dall’amministrazione Comunale al fine di tutelare e valorizzare un prodotto dell’artigianato in relazione con il territorio e la sua comunità senz’alcuna sovrapposizione con le denominazioni d’origine vigenti. "Tale progettualità – ha concluso il sindaco Rizzo, – deve essere condivisa con gli altri enti del territorio e con la regione Piemonte, al fine di creare un circolo virtuoso con finalità promozionali e non fine a se stesso".

A seguire, è stata presentata la specialità tipica denominata “La Balüva” che, preparata nei mesi invernali, veniva poi consumata al momento della trebbiatura del grano. È un prodotto caratterizzato dall’impiego delle carni meno pregiate del maiale che, per le sue dimensioni e contenuto ne consentono e permettono la conservazione per lunghi periodi in appositi locali interrati posizionati a nord (crutin) dove persistono la temperatura e la giusta percentuale di umidità. Il nome si può ipotizzare derivi da “palla o bala” in dialetto diventata “Baluva” per la sua notevole dimensione sferica.

Sono seguiti tre brevi interventi su progetti e realtà territoriali dal Presidente della Comunità Montana Valli Mongia Cevetta e Langa Cebana Monregalese Enzo Bezzone, dal Sindaco di Niella Tanaro Mario Mina, dal Presidente di Confartigianato Enrico Molineri e da Simone Gilioli dell’azienda “Tre Gigli” di Lesegno.

La manifestazione è proseguita in piazza Luisa del Carretto con la benedizione impartita da Padre Marco a tutti i numerosi presenti e il taglio del nastro. Tra le perle di questa edizione, lo show cooking con gli chef Paolo Pavarino e Massimiliano Lembo con i laboratori di panificazione, pasticceria e insaccati. La settimana della sagra i ristoranti del luogo hanno proposto un piatto a tema “Crin”; segno importante del forte sentimento di coesione del paese e della comunità di Lesegno.

Sergio Rizzo

 
 

 

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