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Lei li chiamava incidenti domestici, ma erano violenze

CUNEO

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Riceviamo e pubblichiamo: 'Una studentessa universitaria 24enne cuneese, ormai esasperata dalle continue violenze e vessazioni di cui era vittima da diversi mesi ad opera del suo convivente, un 26enne disoccupato, si è recata in caserma a Cuneo per denunciarlo.

I carabinieri della Compagnia di Cuneo, una volta raccolta la denuncia della studentessa, hanno eseguito una serie di accertamenti sulla vicenda ascoltando alcuni parenti, amici e vicini di casa della coppia che, in circostanze diverse, avevano assistito a litigi domestici tra i due. Sono stati acquisiti alcuni referti medici presso l’ospedale di Cuneo inerenti le volte che la ragazza si era fatta medicare per le percosse subite nel corso delle liti col proprio convivente, mai aveva detto però la verità ai sanitari che l’avevano curata inventandosi di volta in volta scuse per nascondere la realtà e parlando sempre di incidenti domestici.

Dalle indagini dei carabinieri, le cui risultanze sono ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, è emerso che le aggressioni subite dalla giovane sono da ricondursi essenzialmente ad una accesa gelosia dell’uomo verso di lei che, molto spesso, si tramutava in veri e propri atti di violenza ai suoi danni sino ad arrivare, in una circostanza alcune settimane addietro, a costringerla ad avere rapporti sessuali con lui mediante la forza, nonostante lei non volesse.

Per questo motivo ora il disoccupato cuneese è stato denunciato dai carabinieri di Cuneo per i reati di violenza sessuale, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.

E’ bene sempre denunciare alle Forze dell’Ordine ogni forma di violenza che le donne subiscono, talvolta madri, mogli, figlie o conviventi, proprio tra le mura domestiche anche per evitare ulteriori e più gravi conseguenze. Per questa ragione, in provincia di Cuneo l’Arma dei Carabinieri, presente con 8 comandi di Compagnia e 75 Stazioni, è pronta a recepire e vagliare ogni segnalazione telefonica sul NUMERO D’EMERGENZA 112 o direttamente in caserma dove operano sottufficiali, tra cui anche personale femminile, altamente specializzato ad interloquire con le vittime e trattare questo tipo di reati'.

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