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La Routo, s'inaugura il percorso di 540 km sulle antiche vie della transumanza tra Alpi e mare

MONTAGNA

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CUNEO CRONACA - La Routo è un ambizioso progetto, risultato di una ventennale collaborazione tra la Comunità Montana Valle Stura (oggi Unione Montana), l’Ecomuseo della Pastorizia e la Maison de la Transhumance (Salon de Provence), che si basa su uno studio etnografico condotto da Guillaume Lebaudy sotto la direzione di Dionigi Albera.

L’ampio lavoro di ricerca, svolto in sinergia con gli studiosi dell’Università di Aix-en-Provence, ha consentito di creare una rete di collaborazioni con studiosi, ricercatori, associazioni anche a livello internazionale, e ha portato prima alla mostra “La Routo – Sulle vie della transumanza tra le Alpi ed il mare” (che di fatto ha coinciso con la nascita ufficiale dell’Ecomuseo della Pastorizia di Pontebernardo nel 2000) e, subito dopo, alla pubblicazione de “La Routo – Sulle vie della transumanza tra le Alpi ed il mare”.

Il volume - edito nel 2001 e ristampato nel 2012 - va ad indagare e raccontare, attraverso riflessioni socio-antropologiche, testimonianze e interviste, la storia dei pastori originari delle valli piemontesi e dei loro movimenti migratori verso il sud della Francia, dove, tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900, custodivano le merinos dei grandi allevatori francesi. “La Routo” è quindi un importante programma franco-italiano volto a valorizzare i territori transfrontalieri interessati dalla pratica della transumanza e accumunati da questa storia. Nel corso degli anni, la collaborazione si è evoluta ed è stata rafforzata grazie ad una serie di attività ed iniziative.

Gli ultimi importanti tasselli di questa virtuosa collaborazione sono stati, nel 2018, il deposito a livello europeo del marchio “La routo” da parte della Maison de la Transhumance in collaborazione con l’Ecomuseo della Pastorizia e, successivamente, la valorizzazione in termini escursionistici di quello che era l’antico sentiero della transumanza: seguendo le tracce delle greggi di ovini che praticavano la transumanza estiva dalle pianure della bassa Provenza fino alle valli alpine piemontesi, la routo ripercorre così le antiche draios (le vie della transumanza) e collega, attraverso un percorso fisico e intellettuale, rivolto agli escursionisti, la piana della Crau alla Valle Stura, da Arles a Borgo San Dalmazzo, attraverso 33 tappe, per un totale di circa 540 km di sentieri escursionistici.

Dal 2021 il percorso è stato inserito nel GR69 dalla Fédération Française de randonnée pédestre, ed è stato inaugurato ufficialmente in Francia nel mese di settembre 2022. Il sentiero che è stato tracciato lungo tutto il percorso, da Arles a Borgo San Dalmazzo, si sviluppa in buona parte sul territorio francese (per circa 420 km, tra Arles e il Col de Larche), ma è comunque consistente il suo sviluppo anche all’interno del territorio italiano: il percorso infatti percorre interamente la Valle Stura, dal Colle della Maddalena a Borgo San Dalmazzo con uno sviluppo complessivo di oltre 110 km, toccando tutti i territori comunali dell’Unione Montana.

Giunti ora al termine dell’apposizione della segnaletica anche sul lato italiano, in un periodo dell’anno simbolico per il mondo della pastorizia in quanto corrispondente alla discesa dagli alpeggi delle greggi, e alla tradizionale Fiera dei Santi di Vinadio all’interno della quale da numerosi anni si svolge anche la Mostra di Razza Ovina Sambucana – siamo pronti per l’inaugurazione ufficiale anche sul versante italiano, che si svolgerà a Borgo San Dalmazzo prima, e a Cuneo poi, nella giornata di sabato 28 ottobre. Il momento di inaugurazione rappresenterà da un lato il riconoscimento del lavoro ventennale svolto dai vari attori coinvolti e dall’altro lato un nuovo punto di partenza per la valorizzazione del territorio della valle Stura, dell’allevamento ovino e della transumanza, anche alla luce del riconoscimento della transumanza quale patrimonio culturale immateriale dell'umanità da parte dell’UNESCO.

Per inaugurare il percorso abbiamo immaginato una giornata di festa e animazione. Sono quindi previste, nella mattinata di sabato, diverse attività aperte al pubblico: alle ore 10 una piccola transumanza-sfilata di alcune greggi di pecore sambucane, accompagnata dalla musica tradizionale occitana di organetto e cornamusa, con partenza da Largo Argentera ed arrivo in Via dei Boschi / Tetto Valentin; alle ore 11, nel luogo di arrivo della transumanza, l’inaugurazione del pannello “La Routo” e della scultura in legno realizzata da Barba Brisiu legata alla pastorizia. Sempre nello stesso luogo, dalle 11 alle 12, insieme all’artista feltraia della Valle Stura Romina Dogliani, laboratorio di feltro creativo per i bambini “La magia del Feltro di lana Sambucana”; alle 12 aperitivo “La Routo”.

Nel pomeriggio, alle 15,30, ci si sposterà nel Salone d’Onore del Comune di Cuneo, dove si terrà un momento istituzionale di incontro tra la delegazione italiana e quella francese. Nell’occasione verrà innanzitutto siglato un patto di amicizia tra le città di Cuneo ed Arles attraverso il quale i due centri si impegnano a rendere il capoluogo della Granda punto di arrivo dell’itinerario “La Routo GR®69” nonché ad instaurare, sviluppare e consolidare proficui rapporti di amicizia, solidarietà, incontro, ospitalità, scambi culturali e conoscenza reciproca, con particolare attenzione al tema della pastorizia e della transumanza.

A seguito di questa firma fortemente simbolica per i due territori e per la “Routo”, verrà siglata una “pergamena” dai diversi Comuni Pastorali che insistono lungo il tracciato che abbraccia il sentiero escursionistico La Routo. Il pomeriggio prevede infine la sottoscrizione di un protocollo di intesa, promosso dal Centro Rurale di Assistenza Multiservizi (CRAMM – GEACO) e dal Ministero della Cultura – Istituto Centrale del Patrimonio Immateriale - con il supporto della Rete Appia (network nazionale che si occupa di valorizzazione della pastorizia e dei suoi operatori), che porterà poi alla firma di un partenariato pubblico-privato in grado di poter sviluppare e partecipare a progetti di natura nazionale ed internazionale di valorizzazione della transumanza.

Tutti le istituzioni italiani e francesi coinvolte, avranno anche l’occasione di partecipare all’antica “Fiero di Sant” di Vinadio, giunta quest’anno alla 167esima edizione, e la Mostra Ovina di razza Sambucana. La manifestazione, proposta dalle istituzioni locali (Consorzio l’Escaroun, Unione Montana Valle Stura, Ecomuseo della Pastorizia, Comune e Proloco di Vinadio) in collaborazione con l’Associazione Regionale Allevatori, vedrà la presenza, sabato 28 e domenica 29 ottobre, di circa duecento capi tra pecore, agnelli e arieti di razza Sambucana, appartenenti ad una trentina di allevatori locali, che verranno premiati la domenica con le “sounaios”, le campanelle con il tradizionale collare in legno. 

Oltre all’esposizione ovina e alla grande mostra mercato di prodotti locali, sono previsti diversi momenti di incontro e intrattenimento: i paesaggi della Valle Stura e i suggestivi spazi del Forte Albertino di Vinadio faranno infatti da sfondo alla due giorni di manifestazione, in un contesto animato da laboratori per grandi e piccini legati al mondo della lana curati dell’Ecomuseo della Pastorizia, musica, e momenti di gastronomia tipica incentrati sulla carne di agnello Sambucano e sulla pasta tradizionale, i “crouset”.

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