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La prima scarpa italiana interamente componibile dei fratelli Mancini da Beinette

CUNEO

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ANTONELLA GONELLA - Essere unici: Matteo Mancini lo ripete sui social, sul sito aziendale, negli incontri con i clienti che continua a servire personalmente ogni volta che può. E’ filosofia di vita, regola alla base del progetto e di ogni prodotto realizzato da Etica-Estetica che guida assieme alla sorella Alessia, socia ed anima organizzativa e gestionale dell’impresa. E unici i fratelli Mancini, classe 1994 e 1998, lo sono diventati davvero. A partire dai numeri: 12 negozi in poco più di 6 anni. In mezzo ci sono una pandemia e una guerra che hanno indebolito parte del mondo produttivo. Non il loro progetto, protagonista di un’ascesa inarrestabile che parte dal quartier generale di Beinette, cui si aggiungono negozi ad Alassio, Alba, Como, Courmayeur, Cuneo, Forte dei Marmi, Limone Piemonte, Porto Rotondo, Sanremo, Torino, Verona: sono le tappe di una storia che parla di talento, fatica, impegno, perseveranza e made in Cuneo.

L’ultima nata in casa Mancini è la prima scarpa italiana interamente componibile. L’idea, sotto il marchio MyMancini, è un unicum che unisce alta qualità artigianale ad una procedura intuitiva: il cliente entra in uno dei punti vendita e spiega gusti e preferenze. Si fa consigliare dall’addetto. Osserva i modelli, i disegni, i materiali. Qualcuno porta una fotografia o uno schizzo, ma il perfezionamento può avvenire anche comodamente dal divano di casa grazie all’app con il configuratore appositamente realizzato (per i meno audaci è possibile scegliere il modello base e farlo modificare). Dopo 5 giorni un corriere consegna la scatola con il paio di scarpe personalizzato dalla tomaia alle stringhe, fino ai decori: 16 pezzi che danno vita a una serie quasi illimitata di combinazioni. Essenziale è l’intervento del team di Etica-Estetica fatto di maestri di cucito, designers e artisti perché ogni sequenza è rigorosamente eseguita a mano, fino ai veri e propri dipinti che animano il prodotto finito.

“Abbiamo creato un nuovo modo di intendere il negozio – spiega Matteo Mancini -: da noi vivi un’esperienza ed esci dal punto vendita senza portare con te l’acquisto che arriva a casa, dopo una manciata di giorni. Fondamentale in questo procedimento è ogni componente della squadra che condivide con me la passione per questo lavoro. A partire da mia sorella Alessia: da quattro anni si occupa della gestione degli ordini e di restituire al cliente quell’emozione che va cercando nei nostri punti vendita. Grazie al suo impegno il 2023 sarà per noi l’anno della svolta con un potenziamento dell’on-line e l’inserimento in produzione dei nuovi modelli”.

Scarpe, dunque, ma anche calze, cappelli, zaini. Da poco si sono aggiunti gli anfibi, altro pezzo irrinunciabile nell’abbigliamento urbano, specie per i giovanissimi. E le giacche di tutte le taglie: per donne, uomini, bambini e amici a quattro zampe. Matteo ed Alessia sono un fiume in piena di idee e proposte. Ma è la metafora sottesa al loro lavoro  che più di tutto colpisce: quel prendere un prodotto globale, come le sneakers, e farne pezzi unici disegnati sulla personalità e i desideri del cliente. Un qualcosa che parla del suo possessore e delle passioni che lo guidano nella vita. Capace di strappare un sorriso, vincente soprattutto tra i giovani sempre in cerca di nuove forme di espressione. Nel tentativo di esaudire le richieste di ogni cliente, anche quelle più insolite, nascono le scarpe con applicazioni in erba sintetica, quelle con le foto degli sposi nel giorno del matrimonio o le sneakers con i disegni dei bambini. Senza dimenticare l’attualità, con l’Argentina campione del mondo subito entrata a far parte di un’edizione limitata.

Grembiule da lavoro sempre indosso, questo imprenditore 2.0 è un po’ stilista, un po’ sarto, un po’ prestigiatore: Matteo prende un mestiere antichissimo e lo declina al presente.  Ma come si arriva da un’intuizione ad avviare punti vendita nelle località più alla moda del turismo italiano? Matteo, una Laurea in Economia Aziendale e Management, prende giovanissimo i suoi sogni e, grazie al sostegno dei genitori, li stipa assieme a scarpe e ad attrezzature su un pulmino stile Hippie (che ha un nome, si chiama “Ciccio Furghetto” e fa bella mostra di sé sul piazzale del laboratorio beinettese) con cui macina chilometri per raggiungere fiere e mercati. Inizia così, sulle piazze, la sua avventura. E l’idea piace, tanto che qualcuno gli suggerisce di aprire un negozio: la scelta cade sulla modalità del temporary che già nel nome nasconde la prudenza di un’impresa che muove un passo alla volta. Apre Etica-Estetica ad Alassio, nella centralissima piazza Matteotti.

Le scarpe vengono modificate live e consegnate al destinatario in soli 50 minuti. Ed è subito successo con le code di ragazzi fuori dal punto vendita e i curiosi che sbirciano nelle vetrine. Così i negozi si moltiplicano, arriva l’on-line e dal quartier generale di Beinette si lavora a ciclo continuo per soddisfare un numero crescente di richieste e ordinazioni. Il prossimo passo? Conquistare le grandi città del turismo e della moda come Firenze e Milano, con uno sguardo verso Montecarlo.

Antonella Gonella

 

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