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L'identità di Cuneo è la sua Piazza: merita rispetto e va tutelata

CUNEO

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RICCARDO SARTORIS - Dopo aver letto l’appello su Piazza Galimberti di Piero Arese (https://www.cuneocronaca.it/notizia.php?nID=8607) e la bellissima e poetica suggestione di Claudio Rao (https://www.cuneocronaca.it/notizia.php?nID=8644), mi sono domandato il perché di questo sfruttamento.

Non si può fornire la risposta unicamente con il termine “movida”.

Una città è viva se fornisce ai suoi abitanti il soddisfacimento dei loro interessi.

Ma quali interessi?

Lavorare, studiare, crescere, riposare, divertirsi…

Il contemperamento di tali interessi, il rispetto, il loro equilibrio è il senso della democrazia.

Ma la democrazia passa anche per il rispetto dei luoghi ove questi interessi vengono esercitati.

Un luogo costituisce anche un simbolo ed una piazza è spesso un luogo simbolico ove la vita di una città viene esercitata e dove gli interessi dei suoi abitanti si manifestano.

Pizza Galimberti è il simbolo di Cuneo, identifica la città, costituisce l’immagine stessa della città, il luogo ove viene svolto il maggior mercato della provincia, ove si celebrano le vittorie sportive, le fiere cittadine e le feste nazionali.

Un luogo simbolo non può essere in vendita!

Un luogo simbolo va tutelato, preservato, conservato ma allo stesso tempo vissuto.

Un luogo simbolo va anche ricordato! Perché il suo significato non cada nell’oblio. Perché possa essere riconosciuto negli anni a venire.

Ecco, il senso di un simbolo è proprio questo: l’attribuzione di un valore da parte di una comunità. Questo valore attraversa gli anni e viene riconosciuto dalle generazioni successive.

Per poter fare tutto questo occorre che la comunità sia in grado di educare le generazioni successive a riconoscere il valore delle cose.

Non si devono sempre demolire i simboli per poter sopravvivere, certe volte si può crescere anche conservando la propria identità.

E l’identità di Cuneo è la sua Piazza!

Oltre tutto Piazza Galiberti è anche un bene culturale così come inteso dal Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.Lgs. 42/2004 ed in quanto tale tutelato: vedremo se la Soprintendenza dei beni architettonici sarà tanto contenta di come viene trattata la Piazza.

Usiamo, ma non consumiamo!

Riccardo Sartoris, presidente CuneoSi VaOltre

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