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Cavallo Rosso, l'osteria che prende per la gola chi passa da Villanova Mondovì

MONDOVì

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MARIO CONTE - Praticamente nel centro di Villanova Mondovì (Cuneo), vicina al Municipio, in un immobile d'epoca, si trova l'osteria Cavallo Rosso. L'architettura e gli arredi hanno un aspetto rustico ma curato e colmo di atmosfere d'antan, l'ingresso si presenta con uno splendido bancone, pesanti tendaggi rossi separano una saletta raccolta con tavolini ed un grande ambiente destinato ai convivi.

La cucina è assai radicata al territorio con scelta di ingredienti di pregio, i piatti di fattezze contemporanee ed eleganti sono composti con estetica apprezzabile e godibile, senza eccessi costruttivi o vuote ricercatezze, le porzioni sono decisamente abbondanti, anche se le grandi dimensioni delle stoviglie sembrerebbero renderle più scarne, ad esempio il piatto degli agnolotti ne contiene una bella trentina.

Ogni tavolino porta fiori freschi, candelina accesa, sale e pepe (macinati) bottiglia di olio monocultivar taggiasco, apprezzabile la mancanza degli stuzzicadenti ad evitare che grezzi commensali diano disgustoso spettacolo. Sarebbe bene, tuttavia, che quegli oggettini fossero posti nell'antibagno a disposizione di chi proprio ne avesse necessità anche se mi è già capitato, l'ignoranza ed il cattivo gusto non hanno mai fine, di vedere persone che trovati i legnetti nell'antibagno, se li sono portati in sala.

Il menù prevede un coperto di due euro, specificando che comprende il pane, lo stuzzichino ed un calice di prosecco.

Gli antipasti, tutti del costo di sette euro, propongono una irrinunciabile battuta di fassone eseguita manualmente al coltello e con un eccellente parmigiano di trentasei mesi, uno sformato di peperoni con delicata alle acciughe, un uovo in camicia con fonduta e spinaci servito in albarella, prosciutto al forno della casa con salsa tartara.

I primi piatti ognuno a otto euro sono invero assai appaganti per sapore e misura come ho già accennato per gli agnolotti che comunque qui si chiamano ravioli tradizionali al ristretto di stinco, ma anche i tajarin al ragù di tre carni, coniglio, maiale, vitello, e gnocchetti al Castelmagno

I secondi, da dodici a quattordici euro, spaziano da guancia di maiale alla birra e miele, stinco di vitello al nebbiolo, tagliata di fassone (cottura perfetta, lasciate fare allo chef, se avete gusti diversi, scegliete altro), costolette di agnello a scottadito, degustazione di formaggi.

I dolci, ognuno a cinque euro, sono da scegliere fra un goloso tortino al cioccolato cotto al momento, con gelato alla crema, lo zabaglione con paste di meliga, il bonet bianco alle pesche, il trittico di sorbetti. La carta dei vini è piuttosto fornita, descrive un bel tragitto tra le regioni a sollecitare un po' di fantasia, un'apertura ad abbinamenti interessanti.

Il servizio è sollecito, preciso, efficiente, la cordialità del cuoco è luminosa e sorridente. I quattrozampe sono i benvenuti.

Un unico appunto: perché la piacevolezza dell'ambiente e la bontà della cucina devono essere castigate dalla mancanza del cambio di posate?

Per assaggiare questa buona cucina di sostanza, prenotate allo 0174 597611 tenendo presente che il Cavallo Rosso riposa il lunedì e il martedì.

Mario Conte, gheusologo

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