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C'è Al Qaida nel sequestro degli italiani? Il sindaco di Ghat smentisce

MONDOVì

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Rischierebbe di complicarsi ulteriormente la vicenda del sequestro e la trattativa per la liberazione dei 3 dipendenti della Conicos di Mondovì (due italiani ed un canadese) rapiti lunedì mattina in Libia.

Ansamed riferisce che i rapiti nel Sud Ovest libico "«sono stati sequestrati da una banda criminale e dietro c'è l'impronta di al Qaida». Lo ha affermato il colonnello Ahmed al Mismari, portavoce delle Forze armate libiche legate a Khalifa Haftar, il generale di Tobruk, secondo quanto scrive il portale Alwasat".

Quanto reso noto dall'agenzia, se trovasse conferme ufficiali, non farebbe che accrescere la preoccupazione per la sorte di Bruno Cacace (56 anni, di Borgo San Dalmazzo), Danilo Calonego (66 anni, bellunese) e del collega italo-canadese Frank Boccia, rapiti nel tragitto verso l'aeroporto di Ghat, dov'erano impegnati in lavori di manutenzione per conto della ditta di Mondovì.

Tuttavia, dal territorio in cui si è svolto il sequestro, il sindaco Komani Muhammad Saleh ribadisce: "E' stato un gruppo fuorilegge. Non neghiamo che Al Qaeda sia attiva nella regione di Ghat e nei suoi dintorni e siamo al corrente della sua presenza, ma affermiamo con certezza che non è Al Qaeda ad aver rapito i due italiani. Abbiamo forti sospetti su un gruppo fuorilegge attivo al di fuori della città e con cui non siamo ancora entrati in contatto, che potrebbe consegnare gli ostaggi ad Al Qaeda, ma non ce lo auguriamo", come riferisce l'agenzia Aki-Adnkronos International.

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