FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Non posso non parlare di Emma Bonino. La sua foto è sulla copertina dell'Espresso. Il volto segnato dalla malattia che l'ha colpita, ma che ormai lei stessa ha dichiarato, è sconfitta!

Vi scrivo come sua concittadina, ma non solo, anche come sua amica di gioventù. Non certo per vantarmi. E' lei la "Persona dell'anno". L'Espresso la definisce: “Il volto migliore della battaglia civile, nel caos politico del 2016.”

Fin dal liceo faceva le sue battaglie, con i professori, ma anche con suoi coetanei. Da sempre ha espresso la sua opinione. Senza timore. Donna ammirata, ma anche molto criticata, e - ciò che mi faceva rabbrividire - anche dalle donne. Per loro ha combattuto. Sempre. In tutti i modi. Lei stessa, con dispiacere, ha affermato che le donne non sono solidali tra loro. Gli uomini lo sono molto più.

Comunque non sto a parlarvi di Emma, tutti sanno di lei, delle sue lotte per l'aborto, per l'eutanasia. Contro la pena di morte. Per le emergenze umanitarie. No, io vi parlo della Emma che ho conosciuto io: una ragazzina come tante? No, no, questo proprio non posso proprio dirlo: era già determinata e battagliera.

L'ho sempre seguita dalla sua Bra: la sua carriera politica, i suoi successi, e anche gli insuccessi. Gli alti e bassi li hanno tutti. L'ho vista poche volte a Bra, veniva sempre di corsa, si infilava come una saetta nella portina del palazzo in via Principi, vicinissima al mio negozio, per andare a trovare la sua mitica mamma.

Una volta è venuta in negozio a salutarmi, non ricordo neanche l'anno. Non mi fece tante feste e neanche io non le feci a lei. Non ce n'era bisogno. Mi chiese subito una sigaretta, gliela porsi e mi disse: “Ma che roba fumi! Sono sigarette queste?” Ero passata a quelle sottili, c'era più carta che tabacco.

Ecco, Emma è così. Ma quando le mando un messaggino, lei mi risponde sempre con un “ciao” o con un grazie. A seconda dell'argomento. A me basta e avanza.

Fiorella Avalle Nemolis