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Messaggio degli studenti di Cuneo ai coetanei che si chiudono in camera con il computer

CUNEO

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Per due anni, un gruppo di studenti di diverse scuole superiori di Cuneo si è incontrato per affrontare la tematica della reclusione sociale e più in generale del disagio relazionale che talvolta emerge in adolescenza, accompagnati da un’educatrice della cooperativa sociale Emmanuele, all’interno del progetto "Hikikomori – ragazzi chiusi alle relazioni reali". Nel primo anno di progetto il gruppo degli studenti peer (”peer education” significa “educazione tra pari” ha affrontato le diverse problematiche e le fragilità che si possono incontrare nella fase adolescenziale e che, se sottovalutate e non condivise, possono portare a situazioni di isolamento, come nel caso degli hikikomori. Nel secondo anno  gli studenti, forti delle competenze acquisite nell’anno precedente, hanno provato ad immaginare alcuni modi per raggiungere i coetanei e sensibilizzarli al tema.

"Così nasce l’idea dell’adesivo, a forma di polaroid, per attirare i giovani - spiegano i ragazzi - perché sentivamo il bisogno di lanciare un messaggio, che per il mondo adulto può sembrare forte, ma per noi no". 'Stare male è normale, isolarsi no' è lo slogan ideato dal gruppo "per trasmettere il fatto che è normale, ogni tanto, avere dei momenti di fragilità e di debolezza: l’importante è parlarne con qualcuno e non stare da soli". Sempre dai ragazzi è nato il bisogno di inserire, all’interno dell’adesivo, un rimando concreto a servizi a cui appoggiarsi in caso di bisogno, altrimenti "non avrebbe avuto senso dare l’input con lo slogan, e poi non offrire una soluzione e un appoggio, o almeno provarci". Così, in collaborazione con l’Asl Cn1 e l’equipe di progetto, si è concordato di inserire nell'adesivo un riferimento a "AL34", spazio di ascolto giovani di Cuneo che da anni lavora con gli adolescenti sul fronte dell’accoglienza e della prevenzione del disagio giovanile e può costituire una delle porte di ingresso verso i servizi specialistici per le situazioni che ne avessero necessità.

L’adesivo è stato interamente creato dal gruppo di ragazzi, in quanto alcuni di loro frequentano il liceo artistico e hanno messo in pratica le competenze acquisite per la sua progettazione grafica. Ad aprile e per tutto maggio gli studenti peer portano l’adesivo e lo slogan nelle scuole superiori di Cuneo, organizzando incontri pubblici durante le assemblee di Istituto. Fanno parte del gruppo peer 2018/2019 e hanno lavorato al progetto con costanza e impegno: Chiara Stelitano, Alice Caselli, Valentina Sevo, Annalisa Carrara, Simone Cavallo, Anastasia De Martin, Marta Passero, Elisa Lice, Gaia Degioanni e Gessica Allinio. Il progetto “Hikikomori, ragazzi chiusi alle relazioni reali” è promosso dal Comune di Cuneo, in collaborazione con l’Asl Cn1, il Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese, la Cooperativa Sociale Emmanuele Emmanuele, l’Istituto di ricerca e formazione Eclectica e l’Associazione culturale Esseoesse.net Onlus.

Il progetto, finanziato dalla Fondazione Crc nell’ambito del bando “Prevenzione e promozione della salute”, si pone l’obiettivo di creare un sistema di protezione intorno agli adolescenti a rischio di "chiusura relazionale" lavorando in più contesti (scolastico, familiare e tempo libero), coinvolgendo non solo i destinatari diretti ma l’intera comunità educante. Il fenomeno hikikomori, in crescita anche in provincia di Cuneo, coinvolge ragazzi e giovani che per diversi motivi tendono ad isolarsi e a ritirarsi dalle relazioni sociali a scuola, nei gruppi sportivi, nei gruppi di coetanei.

Per informazioni sulle azioni di peer education rivolgersi a elena.barberis@emmanuele-onlus.org.

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