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Il compositore che lasciò Moretta per andare a lavorare alla corte della regina di Scozia

SALUZZO

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CUNEO CRONACA - Il sindaco di Moretta (Cuneo), Gianni Gatti, assieme al vicesindaco Emanuela Bussi, all’assessore Giuseppe Serafino e alla consigliera comunale Selene Bonelli, partirà giovedì alla volta di Edimburgo, in Scozia. La delegazione morettese sarà accolta venerdì mattina a Holyroodhouse, dalla curatrice della collezione reale scozzese Emma Thompson.

Il palazzo di Holyroodhouse, fondato come monastero da Davide I di Scozia nel 1128, è stato adibito a residenza principale dei sovrani di Scozia dal XVI secolo. L’ultima reale a viverci fu la regina Maria Stuarda. Il palazzo è a Edimburgo alla fine del Royal Mile e oggi è la residenza ufficiale, in Scozia, del re (o della regina) del Regno Unito, che qui trascorre alcune settimane all’inizio dell’estate.

Gatti consegnerà alla curatrice del palazzo una copia del libro di Davide Riccio “Il musico David Rizzio”, promosso dal Comune di Moretta, in cui viene narrata l’incredibile vicenda del compositore e poeta morettese Rizzio, che nel 1500 lasciò la provincia di Cuneo, e il castello di Moretta, al seguito di una delegazione sabauda diretta in Scozia, alla corte di Maria Stuarda.

Rizzio restò alla corte dei reali di Scozia, assunto come compositore, musico e segretario personale della regina. Compose alcuni brani oggi tra i più noti del folclore scozzese, come “Auld Lang Syne” e, pare appurato, divenne amante della regina stessa. Proprio per questo venne assassinato la sera del 9 marzo del 1566 da alcuni nobili protestanti, con l’assenso di Enrico Stuart, marito legittimo della regina.

La vicenda di David Rizzio, riscoperta in Italia dal suo discendente e omonimo Davide Riccio, è stata presentata, assieme al romanzo, lo scorso autunno a Moretta. «Già in quell’occasione – ricorda Gatti – prendemmo contatti con Holyroodhouse, dove Rizzio visse e venne ucciso e dove, una famosa leggenda scozzese, narra che il suo fantasma si aggiri ancora per le stanze del maestoso palazzo. Purtroppo lo scorso autunno la curatrice della dimora non potè essere presente a Moretta, così nei prossimi giorni saremo noi ad incontrare ufficialmente le autorità scozzesi e a consegnare questa testimonianza scritta, che entrerà a far parte del patrimonio culturale scozzese».

A Edimburgo Gatti e la delegazione morettese incontreranno anche la dottoressa Emanuela Patti, docente di lingua italiana all’università della capitale scozzese. È stata la stessa patti a contattare Davide Riccio e, successivamente, il Comune di Moretta. La vicenda di Rizzio, arricchita in questi mesi dal libro che narra alcuni aspetti poco conosciuti del personaggio, sarà oggetto di una serie di workshop promossi dalla professoressa ad Edimburgo nei mesi di marzo, aprile e ottobre.

«Siamo orgogliosi – continua il sindaco – che la storia di un personaggio morettese continui a far parlare di sé anche a distanza di 500 anni. Quando mi venne raccontata, oltre un anno fa, rimasi esterrefatto da questo racconto, su cui si intersecano vicende di sangue reale tutte da chiarire, che farebbero addirittura supporre che, nelle vene dei discendenti della famiglia reale d’Inghilterra scorra qualche goccia di sangue morettese. Al di là di supposizioni e trame nascoste, siamo felici di portare in giro per l’Europa il nome e la conoscenza di un piccolo comune del Piemonte come Moretta. Sono occasioni di crescita culturale e di promozione turistica».

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