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Guido Chiesa: "Con Orlando anche per rimediare agli errori del Pd su Cuneo e Provincia"

CUNEO

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(Lunedì 13 marzo, alle ore 20,45 presso la Sala in via Bono 5, Cuneo è convocata una riunione con il seguente Ordine del giorno: Costituzione del Comitato Provinciale Orlando Segretario; Iniziative congressuali. Sono invitati tutti gli iscritti e i simpatizzanti che intendono sostenere la candidatura di Orlando a Segretario del Pd. Il Comitato Promotore)

GIUSEPPE GROSSO - Ingegner Guido Chiesa, lei poche settimane fa ha dato le dimissioni dalla Segreteria provinciale del Pd “per come è stata condotta e come si è conclusa la questione delle candidature a sindaco della città di Cuneo”. Solo per questo?

"Non ho mai fatto mistero delle mie perplessità su alcuni degli aspetti più significativi delle riforme attuate dal governo Renzi. Diciamo che la questione Cuneo è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso".

Può essere più chiaro?

"Innanzitutto non si era mai visto che le segreterie nazionali e regionali -, che a Cuneo hanno fatto tutt’al più sporadiche apparizioni - intervenissero su una questione prettamente locale. Non avendo vissuto in prima persona le contraddizioni del territorio, dovevano essere consapevoli di non poter esprimere un giudizio ponderato".

Ma riteniamo lecito supporre che siano state informate dai referenti locali.

"Certamente, ma da chi aveva già deciso in cuor suo di portare il Pd cuneese alla corte di Borgna. Siamo chiari: quando si è argomentato che le trattative con Borgna avevano lo scopo di riunificare il centrosinistra, è stato fatto ad arte disconoscendo alcuni fatti a tutti noti:

1. Borgna non è iscritto al Pd né ad alcuna formazione di centrosinistra;

2. Rifiutando le “primarie” ha, di fatto, disconosciuto lo Statuto del Pd e le regole accettate dalle formazioni di centrosinistra in tutte le città d’Italia;

3. È stato eletto a seguito di una operazione di rottura con le formazioni di centrosinistra;

4. La sua maggioranza ha perso componenti di centrosinistra e ha acquisito consiglieri di centrodestra;

5. Ma, soprattutto, la sua Amministrazione si è distinta per una politica di "boicottaggio" sostanziale di tutte le riforme proposte dal Pd sia a livello provinciale che a livello regionale e nazionale.

Come si faccia a definire Borgna una persona di centrosinistra è una domanda che mi sono posto più volte. Non mi basta infatti che sia lui stesso a definirsi tale: ci vogliono fatti, e i fatti lo contraddicono palesemente. L’argomento della riunificazione del centrosinistra è stato un puro artifizio dialettico per dare una giustificazione ad una trattativa che altrimenti non aveva alcun fondamento logico".

Ma cosa le avrebbe suggerito la tua logica un po’ schematica, diciamo, da ingegnere?

"La mia logica da ingegnere mi porta a dire che il Pd, essendo stato all’opposizione per 5 anni, si sarebbe dovuto proporre come alternativa a Borgna e alla sua Amministrazione. In un puro schema di sana alternanza al governo della città. Avendo oltretutto a disposizione un candidato molto forte come Patrizia Manassero, metà del lavoro era già fatto".

Ma ammetterà che agli occhi dei cittadini l’opposizione del Pd all’Amministrazione Borgna non è poi stata così netta...

"Giusto. Ma per mesi il Circolo di Cuneo è stato frenato nella sua azione di opposizione. Prima, perché c’erano le elezioni provinciali, poi perché il Pd governava la Provincia con Borgna, poi per non disturbare il manovratore in occasione delle nomine alla Fondazione, infine per il Referendum. C’era sempre una scusa buona per scordarsi i mal di pancia dovuti alla mancata realizzazione del Bacino unico dei trasporti, della società pubblica provinciale, a diretta partecipazione dei Comuni, del Servizio Idrico Integrato, della gestione provinciale dei rifiuti, del teleriscaldamento, ecc. ecc.".

Entrando a far parte dell’Amministrazione Borgna-bis, il Pd potrebbe esercitare pressioni affinché le riforme che lei propone possano essere realizzate secondo le direttive del suo partito e del governo?

"Entrare in una Amministrazione con la premessa di modificare sostanzialmente quanto fatto dalla precedente, retta sostanzialmente dalla stessa maggioranza, non è cosa credibile né corretta: se si fa una alleanza è perché se ne condividono i principi ispiratori. Non si fa per “correggere” le cose che si ritengono sbagliate. Una alleanza che nasce con queste premesse è destinata a fallire sin dai primi giorni. Mi lasci fare una previsione: Borgna continuerà nella sua politica e il Pd la subirà. L’accordo con Borgna è semplicemente una resa senza condizioni di un partito con vocazione non “maggioritaria”, ma suicida".

Non pensa che la capacità o meno di operare del Pd sarà condizionata dal risultato elettorale e dalle competenze che questo potrà mettere in campo?

"E’ possibile, ma non sono ottimista sul risultato del Pd a Cuneo, confuso in una coalizione di 7 liste. Quanto alle persone che potrà mettere in gioco, credo sia un cinismo senza pari chiedere a Patrizia Manassero a candidarsi, dopo averla costretta di fatto a ritirare la sua candidatura a sindaco. Con l’unico scopo di attirare i suoi voti. E’ usare le persone per i propri interessi senza tenere in alcun conto la loro dignità. Rischiamo di farla apparire una persona che accetta di portare acqua al mulino dell’uomo forte solo per salvare una poltrona qualunque. Spero proprio che Patrizia non accetti di entrare in lista per evitare di perdere ogni credibilità presso la gente che l’ha sempre sostenuta e che le vuole bene".

Un'ultima domanda: come vede la questione Cuneo nel quadro nazionale?

"L’operazione Cuneo è stata una operazione di vertice, nel quadro di una alleanza e di una politica di governo dai contorni non definiti, che porta inevitabilmente acqua al mulino dell’antipolitica. Una operazione che bada solo al risultato elettorale e se ne infischia degli interessi dei cittadini. Molti elettori di centrosinistra di Cuneo saranno tentati di non andare a votare o di votare chi afferma di non volere alcun rapporto con questa politica. Per correggere questi errori è necessario che il Pd riacquisti la sua identità e si ponga l’obiettivo di ricomporre il centrosinistra con un programma di riforme incisive. Una identità chiara, riconoscibile, al centro di una alleanza profondamente diversa dal "budino informe" proposto a Cuneo. Al momento credo che la candidatura Orlando alla segreteria nazionale del Pd sia quella che persegue con più chiarezza questi obiettivi. Personalmente confido in questo cambio di passo anche per rimettere in discussione quanto imposto in questi giorni alla maggioranza degli iscritti del Circolo di Cuneo".

Giuseppe Grosso

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