Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

Fase 2, e poi? Sarebbe da incoscienti pensare di bere, mangiare, viaggiare, vivere come prima!

CUNEO

Foto
Condividi FB

RICCARDO SARTORIS - Va bene, ci aspettavamo qualcosa in più, vero? Abbiamo resistito chiusi in casa a Cuneo e altrove tutto marzo ed anche a Pasqua e Pasquetta abbiamo rinunciato al mare o alla montagna, annullato viaggi e partenze… quanti sacrifici!

 

Mentre tutto sembrava cambiare e finalmente vedevamo la luce in fondo al tunnel, pronti alla ripartenza, asciugando le lacrime per i morti e trattenendo la paura per chissà quale futuro, ecco la doccia gelata del Presidente del Consiglio, il nostro custode per alcuni, il nostro carceriere per altri: la Fase 2 da lunedì 4 maggio sarà come la Fase 1 solo con qualche variante ma scordatevi uscite indiscriminate, feste ed aperitivi, cene al ristorante e bagordi nelle piazze.

 

Che cosa è successo? Niente, proprio perché non è successo nulla, salvo qualche flessione dei contagi e dei decessi. Ma allora è proprio indispensabile continuare con questa reclusione? Che cosa possiamo fare uscire dal dramma del contagio e dimostrare di essere meritevoli di un nuovo domani?

 

Sì, perché in questo momento dobbiamo fare i conti con il nostro futuro e con quello che vogliamo essere oggi per meritarci il domani! Sembra banale ma questo virus ci ha fatto capire e vedere che il futuro non è scontato e solamente se sapremo meritarcelo potremo sperare di raggiungerlo.

 

Voglio essere cinico, brutale e provocatorio: il futuro non è per tutti! Solamente quelli che sapranno interpretare l’oggi potranno guadagnarsi il domani.

 

Basta vedere che cosa accade nel commercio: alcuni si sono adattati alla chiusura e si sono inventati una gestione più dinamica con le consegne a domicilio, alcune aziende si sono riconvertite per produrre generi di necessità come mascherine e respiratori, altre hanno semplicemente chiuso confidando in una prossima apertura ma di fronte allo stop del Governo stanno annaspando e fanno i capricci, semplicemente perché non riescono a interpretare l’oggi come altri.

 

Sperano forse che aprendo la gente tornerà nei bar e ristoranti come se nulla fosse, per provare il brivido di stare seduti di fronte ad un plexiglass a due metro di distanza dal vicino assaporando un cibo amaro come la falsa libertà?

 

Andranno nelle spiagge come se nulla fosse? Torneranno a provare quel vestito prima di acquistarlo sperando che quella prima di loro non abbia sudato dentro e che sia stato sanificato come si deve? Entreranno in una discoteca a ballare, senza provare un brivido alla schiena?

 

Questo, però, non riguarda solamente il settore della ristorazione ma anche tante altre forme di commercio al dettaglio e dei servizi alla persona, compreso il servizio legale, quello di cui mi occupo io.

 

Dopo aver visto tutto quello che è successo nel mondo e tutti i morti causati, pensate che si tornerà a bere, mangiare, ballare, vivere come prima?

 

Se lo pensate, siete degli incoscienti!

 

Che cosa si dovrebbe fare? Adattarsi all’oggi inventandosi nuova forme di commercio e di servizio, di intrattenimento e di ristorazione utilizzando anche le nuove tecnologie e i social che stiamo imparando ad apprezzare sempre di più.

 

Questo sarà il nostro futuro ma dobbiamo impararlo oggi!

 

Si può fare? Si deve fare!

 

Riccardo Sartoris, Movimento Consumatori Cuneo

VIDEO