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Eurogiapponesi vs marroni: come sta cambiando la produzione delle castagne in Granda?

CUNEO

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LUCIO ALCIATI - Cinque anni fa, nel tranquillo conversare con un noto esperto nella commercializzazione delle castagne sul futuro della castanicoltura, questo mi disse, con mio grande stupore, che lo scenario stava cambiando. La coltivazione intensiva dei castagni eurogiapponesi sta lasciando gradualmente il passo a favore dei pregiati marroni, sempre più graditi dall'industria agroalimentare.

La poca sapidità e aroma, le nuove estese coltivazioni, un mercato, a detta degli esperti, particolare, ma soprattutto la sua sofferenza alla variabilità delle condizioni climatiche che si stanno delineando e che accentuano le fisiopatie del frutto sminuendone il valore e anche la sopravvivenza delle piante, sarebbero le cause del progressivo cambio colturale a favore, specialmente, del marrone.

È notizia di questi giorni del crollo delle quotazioni delle castagne ibride proprio a causa del clima troppo caldo che provoca difetti ai frutti, tanto da porsi ben al di sotto dei buoni prezzi spuntati dalle castagne locali. È fuor di dubbio che, comunque, la media dei prezzi di mercato sia ancora a favore degli ibridi (ma fino a quando?).

E' pur vero che i marroni hanno un periodo di entrata in produzione lungo (circa sette anni), ma è anche vero che la loro vita è duratura e che i suoi frutti sono sempre stati costantemente molto valorizzati. Forse pensare a iniziare un progressivo cambio colturale e non trovarsi impreparati potrebbe risultare imprenditorialmente utile.

Lucio Alciati

(Nella foto: un esemplare di Marrone di Caraglio)

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