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E' a Valdieri il giardino botanico alpino, paradiso di profumi e colori che riapre sabato

MONTAGNA

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CUNEO CRONACA - Trentesima stagione per il giardino botanico alpino del Parco delle Alpi Marittime, a Terme di Valdieri, dove il "Linneo" piemontese Carlo Allioni, nel 1780, trovò nei pressi del greto del Gesso una viola sconosciuta. Il botanico la classificò con il nome di viola di Valdieri (Viola valderia), in omaggio alla località di osservazione. E qui, dopo oltre due secoli il Parco dell'Argentera, ora delle Marittime, allestì Valderia. Per questo è l'unico giardino botanico alpino che si possa vantare di ospitare al suo interno il locus classicus di una specie, il modo in cui i botanici chiamano il punto in cui è stata trovata una pianta per la prima volta.

La bella viola, specie endemica delle Alpi Liguri e Marittime non è l'unica perla di questo paradiso di profumi e colori che riaprirà le porte al pubblico sabato 13 giugno. Valderia ospita oltre 500 specie di piante, un sorta di un "concentrato floristico" di Marittime che insieme alle Liguri sono tra le zone a più elevata biodiversità vegetale d'Europa e "centro principale d'endemismo" della catena alpina, in virtù della presenza di numerose specie ad areale di distribuzione più o meno ristretto.

Per presentare al pubblico la flora del Parco, l'Ente, nel 1990, ha scelto di ricreare quattordici ambienti, rappresentativi dei principali ecosistemi delle Alpi Marittime: roccere calcaree e silicea, greto, lariceto, megaforbieto, prato, risorgiva, prateria alpina, sottobosco della faggeta, torbiera, arbusteto, gias, ruscello e abetina mista. Questa impostazione, studiata per rispondere in modo ottimale alle finalità informative e didattiche del giardino, non solo rende comodamente osservabili specie che in natura si potrebbero incontrare soltanto dopo ore di cammino, ma offre anche un quadro completo, chiaro e comprensibile dell'intero "mondo vegetale" delle Alpi Marittime. Alla scoperta delle caratteristiche di ogni singolo fiore, si unisce così il piacere di cogliere i legami fra le diverse specie botaniche nonché fra le piante stesse e ciò che le circonda.

I quattordici ambienti sono distribuiti in un triangolo di terra, boschi, radure e rocce alla confluenza del torrente Gesso della Valletta e del Valasco, luogo suggestivo che già nell'Ottocento era stato attrezzato per gli ospiti delle Terme con sentieri e vialetti ed era chiamato il "Giardino degli Inglesi". Il visitatore all'interno del giardino Valderia può completare la passeggiata naturalistica che inizia dal Centro di visita del Parco. La lunghezza complessiva è di poco più di un chilometro con un dislivello di 60 metri. Lungo l'itinerario nuovi pannelli informativi forniscono ai fruitori spunti di osservazione per meglio interpretare le peculiarità dell'ambiente circostante e la ricca biodiversità che caratterizza questi luoghi.

Apertura: da sabato 13 giugno a metà 13 settembre 2020 con orario 10-18 (ultimo ingresso consigliato per la visita completa: 16.30). Ingresso a pagamento: 5 € (intero); 4 € per minori di 14 anni e maggiori di 70 anni. Gratuito bambini sotto i 6 anni. Servizi: visite guidate su richiesta e laboratori (da luglio). Informazioni: Cooperativa Montagne del Mare, 0171 976850; 0171 1740052, (periodi di chiusura del giardino) e prenotazioni@parcoalpimarittime.it.

Intanto apprendiamo dalle Terme Reali di Valdieri (Regione Terme 1) che la riapertura della struttura è prevista per sabato 27 giugno. Gli accessi alla piscina e alle cure termali saranno ovviamente contingentati, previ prenotazione per garantire un numero adeguato di persone presenti nell'istituto termale. Le cure in convenzione, invece, ripartiranno lunedì 29 giugno. Sarà necessario attenersi alle norme sanitarie fra cui l'utilizzo della mascherina e il rispetto del distanziamento sociale.

(Foto A. Rivelli)

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