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Disdetta prenotazioni: 'Asl faccia marcia indietro sul provvedimento'

CUNEO

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“Credo che si tratti di un provvedimento ingiusto che va a colpire la fascia più debole dei pazienti. L’Asl CN1 dovrebbe tornare sui suoi passi e sospendere immediatamente il nuovo regolamento”. Così la Consigliera regionale Carla Chiapello all’indomani dell’entrata in vigore delle nuove regole dell’Azienda sanitaria locale cuneese.

A partire dal 1° agosto, infatti, i cittadini che non si presenteranno per ricevere la visita o l’esame per cui avevano prenotato e che non comunicheranno la disdetta entro i due giorni lavorativi precedenti saranno soggetti a una sanzione coincidente con il costo della prestazione, anche se esente da ticket. L’impossibilità a effettuare la prestazione prenotata dovrà essere documentata.

“Penso che tale regolamento sia profondamente iniquo – spiega la Consigliera Chiapello – per punire alcuni pazienti poco onesti si rischia di mettere in grosse difficoltà coloro che non hanno la possibilità di disdire in tempo. Anziani che hanno problemi ad utilizzare i centralini per le prenotazioni e che restano soli in alcuni periodi dell’anno, persone con disabilità, semplici cittadini che si trovano in un momento di difficoltà. Come potranno queste persone essere in grado di gestire l’iter burocratico per giustificare l’assenza? Possono poi esserci molti altri problemi come gli scioperi o i ritardi dei pullman, l’auto che non parte o ancora, soprattutto in una zona come la provincia Granda in cui molti utenti provengono da zone montane o di campagna, una forte nevicata.

Penso che l’Asl dovrebbe fare marcia indietro, trattandosi di un’azienda pubblica e non di una privata. Come può essere così rigorosa con i pazienti, quando lei stessa non garantisce tempi ragionevoli per le prestazioni e le liste di attesa sono lunghissime?

Per concludere vorrei ricordare che la sanità è uno dei settori più delicati della vita pubblica. Si ha a che fare con persone che hanno problemi di salute, in alcuni casi molto gravi, e quindi sarebbe auspicabile che sensibilità e comprensione fossero le principali parole d’ordine. Mi auguro che le mie parole non cadano nel vuoto, ma facciano riflettere i vertici dell’Asl CN1 affinché possano trovare altre soluzioni per risolvere il problema delle mancate disdette, come campagne di sensibilizzazione e comunicazione che, se ben morate, possono essere molto più efficaci di multe e sanzioni.”

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