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"Una montagna di formazione al Cfp": dalla Barbiana di don Milani all'arco alpino contemporaneo

MONDOVì

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SERGIO RIZZO - È il 7 dicembre 1954 quando don Lorenzo Milani, giovane coadiutore parrocchiale a San Donato di Calenzano, viene inviato in esilio ecclesiastico a Barbiana di Vicchio, minuscola frazione aggrappata al Mugello fiorentino priva di acqua potabile, strade e servizi di base. Un’area marginale e depressa che il giovane sacerdote trasforma in pochi anni in uno straordinario laboratorio innovativo di didattica e pedagogia. Un modello, quello della scuola di Barbiana, rivolto all’inclusività e alla parità di genere, alla sperimentazione educativa e all’insegnamento pratico e teorico.

Lassù, tra i silenzi e le difficoltà tipiche della montagna, la scuola di don Milani ha saputo trascendere la storia per farsi canto universale di formazione e informazione democratica ed eterogenea. Con questo racconto intriso di umanità e lungimiranza è cominciato il programma tematico “Una montagna di formazione”, promosso dal Centro di Formazione Professionale Cebano – Monregalese e pensato trasformare la sede di Mondovì in un centro di competenze legato alle terre alte.

“La nostra sede del Beila, come metafora di Barbiana per la sua marginalità rispetto al centro cittadino, ma soprattutto l’esperienza di don Milani come esempio da perseguire e imitare per il suo sguardo olistico e il suo approccio concreto e inclusivo. Questo vuole diventare anche “Una montagna di formazione”, un progetto ad ampio respiro capace di coinvolgere enti, istituzioni, professionisti, associazioni, altri centri formativi locali, per immaginare insieme la montagna del domani. Metteremo quindi a sistema nuovi corsi di formazione, ma ospiteremo altresì momenti di divulgazione culturale e di confronto istituzionale. Nelle prossime settimane, e nei primi mesi del 2024, infine, continueremo la fase di ascolto territoriale, imprescindibile per individuare necessità e desiderata” è il commento del direttore del Cfp Cebano-Monregalese, Marco Lombardi.

Ad assistere all’incontro una platea attenta di docenti, amministratori e istituzioni tra cui il presidente dell’Uncem Piemonte, Roberto Colombero: “Una serata e un progetto coinvolgenti che ci ricordano come, in montagna, la scuola e le politiche non debbano essere estranee ai luoghi, ma parti integranti degli stessi al punto da divenire autentiche “fabbriche” di comunità. Non è un caso che l’esperienza di don Milani sia nata proprio in montagna: una montagna che generava comunità per necessità, come risposta collettiva a problemi di tutti. Oggi, più che mai, una nuova scuola e una nuova formazione possono rinascere proprio dalla montagna a patto che ci sia un lavoro corale e condiviso”.

A dialogare su don Milani e sulla sua didattica innovativa sono stati Alex Corlazzoli, giornalista, maestro e autore del libro “Lettera a una professoressa del nuovo millennio” e Piero Cantini, ex – allievo di don Milani e oggi membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione don Milani. Per eventuali informazioni su “Una montagna di formazione” scrivere a info@cfpcemon.it.

Sergio Rizzo

 

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