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Cure palliative e Covid: associazione vicina ai malati di Bra e Alba nonostante le difficoltà

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - I primi giorni di febbraio si sono distinti per solidarietà con due importanti donazioni di apparecchiature mediche innovative da parte di "HO Cura", l'associazione Onlus di volontariato per le Cure Palliative Alba.

A Bra, il 3 febbraio è stato installato all'Hospice dell'ospedale Santo Spirito, il totem "e-Visus" della Tesisquare di Roreto, macchinario innovativo di telemedicina per consulti a distanza. Ad Alba, il 5 febbraio, nel cortile dell'istituto Ottolenghi è stata inserita una struttura gonfiabile che ospita la Stanza degli Abbracci, per l'avvicinamento tra ospiti e parenti o amici.

Per saperne di più raccolgo la testimonianza della dottoressa Mavi Oddero, già primario di medicina al San Lazzaro di Alba, co-fondatrice dell'associazione di volontariato "Ho Cura" che nasce nel 2015.

Dottoressa Oddero, di cosa si occupa l'associazione "Ho Cura" da lei presieduta?

"L'associazione si occupa di cure palliative oncologiche, cioè di sostegno ai malati di cancro terminali, quindi in una fase delicatissima della loro vita, in cui hanno bisogno di cure e di assistenza e di altrettanto sostegno ai loro famigliari. Ma da fine febbraio 2020, la Federazione Nazionale Cure Palliative, istituita in Italia con una legge del 2010, che non sono ancora del tutto attuate, ha congelato gran parte di esse. Non abbiamo più accesso agli Hospice, al domicilio dei pazienti, e tantomeno alle Rsa, dove non sono ammesse neppure le visite dei parenti".

In cosa consistevano gli interventi prima del Covid-19?

"L'associazione forniva assistenza al paziente e ai suoi familiari, sia a domicilio, che in Hospice o in Rsa, a cura di personale altamente specializzato composto da medici, palliativisti, algologi, infermieri, psicologi, assistenti sociali, assistenti spirituali, fisioterapisti, nutrizionisti, volontari".

Mentre attualmente cosa vi è consentito fare?

"Solo colloqui con videochiamate ai malati e famiglie. Non è possibile l'assistenza diretta ai pazienti, né al loro domicilio, né in Hospice. E' troppo alto il rischio di contagiare persone così fragili. Tuttavia, comprende quanto la presenza, la fisicità, siano fondamentali per accompagnare il paziente con umanità verso la fine della vita, con l'accudimento e il sollievo dal dolore fisico e psicologico. Per supplire in qualche modo, abbiamo attinto ai fondi dell'associazione 'Ho Cura' per supportare due strutture importanti per la medicina palliativa, cioè l’Hospice di Bra e l'istituto Ottolenghi di Alba. Abbiamo fornito all’Hospice di Bra il totem di telemedicina “e-Visus” della Tesisquare di Roreto, fondamentale perché permette la connessione con gli specialisti di Verduno e tra i vari comparti (Covid e non Covid) del reparto, riducendo notevolmente gli spostamenti del personale sanitario e dei pazienti, verso o dall'ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno. Può immaginare quanto sia prezioso soprattutto per l'assistenza ai pazienti Covid 19.

Mentre alla casa di riposo "Ottolenghi" di Alba, abbiamo fornito la ormai nota Stanza degli Abbracci, che permette il contatto fisico tra gli ospiti e i loro parenti o amici. E' una grande risorsa quel luogo, che con il riavvicinamento dona un po' di benessere, di gioia, smarrite dopo quasi un anno di separazione. Un modo per lenire tristezza e senso di abbandono per la forzata lontananza e fare tornare il sorriso sul volto di chi ha patito. Abbiamo fortemente voluto questa scelta perché le Rsa sono state colpite più duramente di altre sedi dall’epidemia e perché l’Ottolenghi ha spesso rappresentato in Alba (dove manca l’Hospice o comunque viene percepito come troppo lontano, essendo in Bra) una sede di medicina palliativa, dal momento che assiste i nostri malati, anziani o no, ma tutti fragili, sofferenti, tutti bisognosi di cure e di affetto.

Dottoressa Oddero, ci auguriamo che al più presto la vostra associazione "Ho Cura" possa tornare a svolgere la sua missione. Anzi vuole citarne gli obiettivi?

"Innanzitutto, la sensibilizzazione e la diffusione della cultura delle cure palliative, che ancora non sono completamente conosciute dalla popolazione, del loro significato, della legislazione che le regola e che le istituisce come diritto fondamentale dei malati terminali e delle loro famiglie. La promozione di eventi culturali che permettano a tutti una riflessione più profonda. L'attività di assistenza diretta (con alcuni accessi settimanali) da parte dei volontari – adeguatamente formati da un corso di 40 ore - a domicilio ai pazienti, segnalati all'associazione dagli specialisti oncologi, dai Mmg, dagli assistenti sociali o dagli psicologi dell’Asl. L'attività di assistenza diretta presso Hospice Asl Cn2 Alba-Bra insieme con altre associazioni braidesi (Avo; Lilt Bra)".

Ringrazio la dottoressa Mavi Oddero ed esprimo la nostra gratitudine per tutti quanti i volontari che dedicano le proprie energie per dare sollievo ai pazienti e ai loro cari in un momento così delicato della loro esistenza.

Fiorella Avalle Nemolis

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