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CUNEO/ Recovery Fund: tutti i dubbi sui progetti presentati dal Piemonte e dalla Granda

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CUNEO CRONACA - Riceviamo e pubblichiamo: "Scorrendo le 61 pagine dei "1273 contributi progettuali" per un valore che sfiora i 27 miliardi di euro, che il Piemonte ha individuato e proposto al Governo di finanziare nell’ambito del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza del Recovery Fund, va ricordato innanzitutto anche ai più sprovveduti che proprio in questa imponente massa di denaro che si appresta a riversarsi nell’intero bel Paese va ricercata la vera ragione che ha prodotto nei mesi scorsi il disarcionamento di Conte dalla guida del Governo e la messa in sella di Mario Draghi. Persona degna, capace ed autorevole, ma soprattutto più affidabile per i centri di potere economici e finanziari nostrani, timorosi di vedersi ridotta la loro influenza nella diretta gestione di così tante risorse.

Senza voler entrare nel merito dei singoli capitoli del contributo progettuale del Piemonte, alcune considerazioni sono però d’obbligo. Leggendo la tabella sinottica dei progetti, colpisce in negativo l’entità delle risorse dedicate ai progetti (22) per l’assistenza sanitaria. Meno dello 0,6% del complessivo delle risorse dedicate a progetti per il settore della Sanità e del Socio Assistenziale (neanche citato nel titolo) che proprio in questo anno di pandemia hanno dimostrato tutta la loro fragilità anche in conseguenza dei tagli e delle scelte sbagliate del passato. Un analogo limite, seppur meno eclatante si può individuare per il capitolo Istruzione e Ricerca, dove i progetti presentati sono 55 per un valore di circa 1,9 miliardi, pari a circa il 4,4%  del complessivo.

Dal momento che sicuramente il Piemonte, come del resto le altre Regioni, non si vedrà riconosciuto l’intero importo delle risorse richieste, e se tutto andrà bene le somme trasferite alle Regioni saranno circa ¼ di quelle attese, la sforbiciata al contributo progettuale presentato dal Piemonte sarà purtroppo tutt’altro che marginale. Che impatto avrà questo per il Piemonte e per la nostra provincia, è oggettivamente difficile da prevedere. Partendo dal dato oggi conosciuto, ovvero che i progetti presentati dalla Regione sono 1273 per un valore di circa 27 miliardi dei quali 39 per un valore di circa 1,85 miliardi sono quelli indicati dalla Provincia di Cuneo, se i tagli ipotizzati saranno quelli previsti e saranno proporzionali tra le varie provincie del Piemonte, ciò significa che per la nostra provincia gli stanziamenti provenienti dal Recovery potrebbero essere non superiori ai 500 milioni di euro.

C’è ovviamente da augurarsi che la dimensione dei tagli che il Governo centrale imporrà non sia delle dimensioni indicate, e che comunque non si proceda ad un ridimensionamento proporzionale rispetto a quanto originariamente richiesto dalle varie provincie, fatto che premierebbe chi ha pensato di cogliere questa opportunità non tanto per rispondere alle vere priorità, ma per distribuire effimeri contentini a pioggia alle Amministrazioni comunali "amiche". Complicato spiegare diversamente la sproporzione dei progetti presentati da alcune province, come ad esempio Asti che ne presenta ben 209, contro i 39 di Cuneo. 

In ogni caso, è del tutto verosimile che si renderà necessario rivedere di molto al ribasso la quantità di denaro che sarà trasferita ai territori e di conseguenza quanti e quali dei progetti individuati andranno sacrificati. La domanda che si pone è: chi e quali sedi saranno preposte a decidere?".

Mario Cravero, Sinistra Italiana Cuneo

       

 

 

 

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