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CUNEO/ Pd-5 Stelle, quell'alleanza più che mai improbabile nella provincia Granda

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CUNEO CRONACA - "In Toscana, come in Puglia ed in Emilia Romagna, il Pd ha dimostrato di sapere vincere da solo, se allarga il proprio raggio di azione ad una sinistra civica di governo ed ecologista lontana da estremismi che non aiutano. L’apporto di M5s nell’unica regione, la Liguria, dove sono andate assieme le due forze, si è dimostrato ininfluente e quindi…

Se il Pd candida persone preparate e di valore come, ad esempio, Bonaccini in Emilia, perché continuare nel lungo termine ad insistere in una alleanza che, nei fatti, è percepita dalla grande maggioranza dei cittadini come legata solo al salvare il governo Conte bis?

E’ evidente come nelle stanze romane si cerchi in ogni modo di favorire un matrimonio che in realtà non è affatto così necessario per il Partito Democratico. Davvero gli esponenti Pd possono dimenticarsi delle loro radici europee ed europeiste, alleandosi in pianta stabile con chi a Bruxelles era amico del separatista inglese Farage e con coloro i quali insistono nel voler rifiutare dei soldi europei utili per la sanità italiana? Come è possibile avere ancora assieme chi crede più di tutti nel contatto diretto con le persone, come dimostrano i seggi delle primarie Pd, e chi crede che si possa fare tutto online, comprese le firme per le liste alle comunali?

Il Pd, se vorrà davvero diventare una forza con vocazione maggioritaria, lasci perdere nel lungo termine quelle forze che, in un modo o nell’altro, stanno per esaurire la loro forza propulsiva e, invece, guardi ad allargare e recuperare il fronte civico della sinistra, che se si tiene lontano da certi eccessi può essere una forza di valore anche in termini di voti, come hanno dimostrato le recenti elezioni regionali.

Parafrasando la celebre frase, rivolta in un contesto storico tutto diverso, al Partito Democratico l’alleanza a lungo termine con M5s non expedit, specialmente in una realtà territoriale come il Cuneese, dove la maggioranza dei cittadini ha dimostrato in modo chiaro la diffidenza verso una certa sorta di politica del “fare tutto online” e della “mancanza di programmazione”.

Mai come in una provincia come quella di Cuneo, al Pd serviranno alleanze solide e con chi si è realmente radicato nelle realtà locale con stabilità, invece di inseguire entità che hanno le loro fondamenta in ambienti diversi da quello cuneese".

Lorenzo Pallavicini, Cuneo

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