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Cuneo: Casa Delfino continua a fare cultura usando la Ragione

CUNEO

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ANTONIO SARTORIS - Venerdì 18 dicembre festeggiamo, con Ulisse rinnovato dopo l’oscuramento causato dall'ignoranza, la Festa della Ragione e il decennale della nascita della “Fondazione Casa Delfino”.

Credo di poter affermare che la Fondazione Casa Delfino, sorta dal nulla nel 2005 è ora una realtà cittadina ben radicata e conosciuta. Con una media di 100/120 eventi all’anno si può calcolare che in dieci anni gli eventi che la Fondazione ha realizzato nella sua sede principale in Cuneo c.so Nizza 2 e nella sua sede estiva di Villa Torre Acceglio (fraz. di Madonna delle Grazie) siano più di mille.

Conferenze, dibattiti, documentari, presentazioni di libri, mostre d’arte, concerti dal vivo e riprodotti. Gli apprezzamenti del pubblico sono stati molti: con una media di 50 partecipanti ad ogni evento, si tratta di più di 5.000 persone che sono passate nella Fondazione Casa Delfino. Di fronte a tanto impegno per la città, gli incoraggiamenti e gli aiuti delle istituzioni sono stati molto meno.

Enorme successo di pubblico nostrano e turistico è stata la statua di Ulisse (un uomo seduto che legge un libro su cui è scritto “ragiono e canto”) realizzata in bronzo e collocata sotto i portici del centralissimo c.so Nizza, all’altezza della sede della Fondazione al civico 2. Non vi è passeggero che non si sia fatto fotografare vicino ad Ulisse.

La Fondazione Casa Delfino produce quindi una grande quantità di cultura e la distribuisce gratuitamente. La cultura si ritaglia un dominio ben diverso da quello che si intende come intrattenimento e sopratutto dalle operazioni puramente commerciali organizzate anche bene, ma con uno scopo speculativo e con effetti che nulla hanno a che vedere con la cultura pur spudoratamente e strumentalmente proclamata.

E’ vero che a queste manifestazioni, che rivolgendosi per lo più a quanto di meno nobile è nell’uomo, vedono la partecipazione di un numero incredibile di persone per cui esse sono gradite ai politici, alle istituzioni e associazioni di interessati.

Per cui non si dica che a Cuneo non vi sono idee o iniziative: la verità è che qualunque nuova iniziativa che sia libera ed indipendente non viene (economicamente e strumentalmente) aiutata e si preferiscono strutture collaudate anche se obsolete. E poi, partendo dalla constatazione che il pensare è una fatica, si cerca di evitare che la gente pensi perchè il pensare è anche un pericolo.

La Fondazione Casa Delfino ha vissuto e vive sulla sua pelle queste situazioni. Ha inventato ormai da 8 anni il Fest Fest, unica rassegna italiana di cortometraggi aventi per oggetto le “feste” (solo in provincia di Cuneo se ne possono contare circa 460 all’anno). Passando da una edizione prima provinciale, poi nazionale, poi ancora europea, quest’anno è diventato il Fest World Fest, Festival Mondiale delle Feste.

Attraverso questo evento, la Fondazione Casa Delfino ha potuto realizzare un archivio che attualmente (ma è in continua crescita) conta sulla rappresentazione video di 150 esemplari di feste di cui custodirà la memoria anche quando queste feste moriranno come ne sono morte tante di cui si è persa anche la memoria.

Così è per le canzoni e la musica folkloristica di cui la Fondazione, attraverso una sua World Folk Factory, possiede già 3.500 esemplari (frutto del fondo Vivenza) in libera consultazione e si ripromette di aumentarne il numero con la registrazione sul territorio più vasto possibile.

Ebbene, per questa importante attività che culmina ogni anno in una giornata dedicata alla proiezione dei video di dette feste pervenuti da video maker individuali o da associazioni, la Fondazione Casa Delfino ha ricevuto un contributo di 2000 euro. Con una somma del genere non si può fare neanche un po’ di pubblicità.

Un’altra iniziativa della Fondazione Casa Delfino è stata la realizzazione della “Rassegna invernale della vetrine commerciali di Cuneo” che nella prima edizione 2014 ha visto come Presidente della Giuria di selezione il noto stilista Alviero Martini. Risultato per una manifestazione che aveva per oggetto proprio la loro attività e quindi i loro redditi, le reazioni della maggioranza dei commercianti sono state il disinteresse se non l’ostilità.

Nel 2015 la Fondazione si è molto impegnata nella realizzazione del Festival Giorgio Federico Ghedini, nostro concittadino, insigne musicista del ‘900 a cui è intitolato il locale Conservatorio musicale e di cui quest’anno ricorreva il cinquantenario della morte.

Con la collaborazione di detto Conservatorio, dell’Orchestra Bartolomeo Bruni della Città di Cuneo, di altri complessi musicali e di singoli musicisti, si è organizzato un Festival Ghedini che comprende esecuzioni orchestrali e di singoli solisti con concerti da eseguire a Cuneo e nei maggiori centri della Provincia ed anche a Torino e Milano dove il M.° Ghedini ha diretto i locali Conservatori musicali.

Naturalmente abbiamo chiesto un aiuto economico alla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e poichè la stessa lo ha rifiutato, dopo il primo evento (l’esecuzione di concerti del M° Ghedini per flauto, violino ed orchestra d’archi eseguiti a Cuneo, Mondovì, Savigliano ed Alba) si è dovuto ridurre drasticamente il programma che si è concluso con l’assegnazione del Premio Ghedini al compositore cuneese Verlingieri. Evento del tutto iognorato dalla stampa locale.

Io sostengo che a Cuneo non è vero che non vi siano idee ed iniziative culturali degne di questo nome e che diano alla nostra piccola città quella luce di intelligenza e novità di cui è degna. La verità è che ogni minima iniziativa che sia libera ed indipendente la si lascia morire per asfissia, mentre si aiutano, talora in modo indegno e truffaldino, le iniziativa che rientrano nel “sistema”, e sappiamo bene quale.

Noi della Fondazione Casa Delfino continueremo a fare cultura nella convinzione che la cultura si alimenta della cultura e si incrementa con la cultura. Ma per fare cultura bisogna sopratutto ragionare. Quindi, nonostante tutto, in nome del risorto Ulisse, noi continuamo a proclamare “viva la Ragione'.

Antonio Sartoris

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