FIORELLA AVALLE NEMOLIS - E' in una casa nel bosco tra la frazione Macellai e il comune di Pocapaglia, in provincia di Cuneo, che abitano Anna Riorda e Matteo Gotta, una coppia di giovani braidesi che amano la natura e gli animali.

Da quando abitano sulla collina tra Macellai e Pocapaglia, poco alla volta si sono inteneriti nel vedere sbucare dal bosco gatti randagi, affamati, feriti e ammalati, e hanno cominciato a prendersene cura. Ma la situazione è divenuta insostenibile e chiedono aiuto.

“E' iniziato tutto appena acquistata la casa, quando è sbucato dal bosco Pepe, un gatto adulto gravemente malato. E' stato un calvario, malgrado tutte le cure del veterinario l'abbiamo perso perché era affetto dalla FELV+, cioè la leucemia felina, che insieme alla FIV (detta immunodeficienza felina) sono la maggiore causa di morte dei gatti randagi".

Qual è adesso la situazione nella collina tra Macellai e Pocapaglia?

"C'è una colonia felina (di solito è costituita da un gruppo più o meno numeroso di gatti), che in quanto tale è riconosciuta e ufficializzata dalla legge n. 281 del 1991 (legge quadro per la tutela degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo). Quindi per legge è tutelata".

Che messaggio vorreste dare?

"Intanto fare un sentito ringraziamento all'Enpa di Bra che, sollecitata da noi per l'impossibilità di fare fronte da soli a questa emergenza, si accolla le spese di sterilizzazione e castrazione e ci sostiene per quanto possibile anche per il cibo. Ma non è sufficiente".

Ora quanti sono i gatti che accudite?

"Sono 4 femmine adulte: Sophia, Diana, Cremina, Lady; 3 maschi adulti: Pulce, Tigre, Boss; e 5 cuccioli di 2 femmine diverse, sia col manto bianco che col manto rosso".

E i nomi dei cuccioli?

"Ci stiamo pensando, ma adesso la priorità è riuscire a farli adottare. Non possiamo accudire tanti gatti, oltre alle spese da sostenere per alimentarli e si aggiunge quella per i controlli di routine dal veterinario".

Come possiamo aiutarvi noi privati?

"Donandoci cibo. Non accettiamo denaro, tutto deve avvenire sotto forma di donazione attraverso gli enti preposti".

Qual'è la vostra maggiore preoccupazione in questo momento?

“Fare adottare i cuccioli prima della stagione invernale, dare loro una casa al caldo e con il cibo. Lasciati al loro destino, non hanno grandi prospettive di vita: sono vittime di animali selvatici (faine, volpi, cinghiali) e di aggressioni di maschi più grandi durante il periodo dell'accoppiamento e il rischio di gravi malattie.

L'accorato appello di Anna e Matteo induce a riflettere, soprattutto adesso che l'abbandono degli animali è all'apice per le vacanze estive.

Cosa vorreste aggiungere?

"Ci sta a cuore sensibilizzare le persone sul rispetto e la cura di tutti gli animali, perché sono esseri viventi. Sfido chiunque a non intenerirsi nel vedere la mamma gatta allattare i cuccioli e osservare le tenerezze che manifestano".

Per contattarvi?

“Tramite i social ci trovate come Anna Riorda e Matteo Gotta".

Un grazie ad Anna e Matteo che si prodigano per accudire i gatti randagi. Forse aiutarli regalando cibo per i loro amici felini e facendo donazioni agli enti preposti, sarebbe il ringraziamento più gradito.

Fiorella Avalle Nemolis