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Civette da accudire, caprioli da tutelare: il problema dei piccoli di selvatici in Granda

CUNEO

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CUNEO CRONACA - Il mese di giugno è stato molto impegnativo per il Cras di Bernezzo (Centro Recupero Animali Selvatici), con un'impennata del numero degli arrivi che ha raggiunto i 247 animali. La maggior parte sono giovani o immaturi. Il primo periodo di vita è molto critico per tutti gli animali: i piccoli sono più esposti al rischio di predazione (basti pensare ai nidi depredati), sono più fragili, ancora deboli e soprattutto inesperti. 

"Essere un piccolo di qualsiasi animale selvatico non è facile: ecco perché vi invitiamo a rispettarli sempre, soprattutto nel periodo riproduttivo. Questo arco di tempo va dalla primavera alla fine dell'estate - spiega il Cras - per la maggior parte degli animali alle nostre latitudini, inizia con rituali di corteggiamento, ricerca di un territorio, costruzione del nido e culmina con la tanto sperata nascita della prole. L'allevamento dei piccoli impegna gran parte della giornata (e a volte della nottata) dei genitori e implica il dispendio di molte energie". 

Sono purtroppo morti 89 animali e ne sono stati liberati 40, nella speranza che questo numero salga nei prossimi mesi, quando i giovani verranno rilasciati una volta autonomi. Se dovessimo dare un nome a questo mese, sarebbe sicuramente "il mese delle civette". A giugno, infatti, si raggiunge il picco delle nascite di questi piccoli rapaci notturni, che arrivano a causa delle cadute dal nido durante le prove di volo, o giovani che rimangono incastrati in camini e sottotetti.

L'evento più singolare del mese riguarda il recupero di un esemplare maschio di puzzola europea. E' stato trovato da un cittadino di Cherasco nel cortile di casa: siamo stati contattati e immediatamente ci siamo mossi per recuperare l'animale. Per fortuna l'animale non ha riportato gravi lesioni, solo lo stordimento dovuto a un lieve trauma cranico. Dopo un paio di giorni è stato liberato, sempre a Cherasco. L'evento è davvero raro: sono infatti solo 4 i casi di ritrovamento di puzzola europea registrati al Cras in 20 anni di attività.

Il Cras mette in guardia la popolazione sugli incauti prelievi in particolare dei cuccioli di capriolo: purtroppo il fenomeno sembra inarrestabile e a rimetterci sono sempre gli animali. "Ecco perché è importante - conclude il Cras - diffondere il più possibile le informazioni su come comportarsi e noi contiamo anche su tutti voi soci per aiutarci a trasmettere il rispetto e l'educazione per gli animali selvatici".

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