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Cherasco, il curatore della mostra sul boom economico italiano: "E' la voglia di ricordare il passato"

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - L'incontro col poliedrico letterato e storico Flavio Russo, curatore della colossale mostra: “Boom! Italia 1950 - 1966” al palazzo Salmatoris di Cherasco (Cuneo), dal 6 aprile al 16 giugno. Flavio Russo, cheraschese di nascita, ha vissuto a lungo a Bra, dove, fin da piccolo escluso dai giochi di massa, causa una fortissima miopia, si è dedicato forzatamente (così sostiene lui) alla lettura e allo studio. Laureato in archeologia paleocristiana, studioso, appassionato di storia e d'arte, amante del nuovo, si è sbizzarrito nello svolgere più lavori, anche più di uno contemporaneamente.

Già docente di liceo, giornalista, nel 1971 convolò a nozze con Nucci Conterno e, trasferitisi da Bra a Cherasco, insieme avviarono con successo la trattoria “La Rosa Rossa”. Quando, non paghi, riacceso in loro il focherello della sperimentazione, nel prestigioso convento "Al Cardinale Mazzarino" di Cherasco, diedero vita ad uno tra i primi bed & breakfast, frequentato da celebrità internazionali. Di sfide, grande attrattiva dei coniugi Russo, ne hanno vinte parecchie. Una dopo l'altra.

Ceduta l'attività, ormai in pensione, si ristabiliscono a Bra, ma ben presto rimpiangono l'amata Cherasco che Flavio, con affettuosa ironia, ha definito "una città presuntuosa, come un passero vestito da pavone. Chiese come cattedrali, case come regge". Il tira e molla tra le due città, pare ormai concluso a favore di Cherasco, dove, appunto in una casa “reggia” e “museo”, il nostro nostalgico letterato trascorre le sue giornate tra libri e gatti, molto benvoluto e apprezzato dai suoi concittadini, e ancora di più dall'Amministrazione comunale per le sue crescenti e colossali iniziative culturali.

E, appunto, insieme discorriamo della prossima mostra, di cui è curatore. “Boom! Italia 1950 -1966” al palazzo Salmatoris di Cherasco, dal 6 aprile, al 16 giugno 2019.

“Flavio da cosa nasce l'idea folle di questa impegnativa, colossale mostra?”

“E' la voglia, la necessità, tra persone della nostra età, di ricordare il passato. E' già mezzo secolo fa, quindi, si può considerare quasi storia. Per mia natura, da pessimo storico, come vengo accusato dagli storici, quelli seri, tendo a cancellare dai miei racconti sul passato gli accadimenti negativi. Menzionati nella mostra, come fatti avvenuti, ma, l'attenzione sarà puntata su tutto ciò che di quel periodo è stato bello. Noi che l'abbiamo vissuto, così lo ricordiamo, non tanto perchè eravamo giovani, ma perchè abbiamo avuto la fortuna di viverlo negli anni più belli della nostra vita”.

“Perchè gli anni dal '50 al '66 ?”

“E' stato l'inizio della la svolta: dal Dopoguerra al miracolo economico italiano. L'avventura inizia con l'anno Santo: aprono le porte di San Pietro, comincia un'atmosfera di ottimismo. Da paese agricolo si avviava ad essere piccolo paese industriale, le città si ricostruivano, ingrandendosi, c'era un nuovo modo di abitare. Dall'America arrivavano tutte queste novità: si passò dalla casa di ringhiera all'alloggio in condominio, entrarono i servizi in casa. Dagli anni '50, che rappresentano un grosso sforzo sociale, economico, anche fisico di lavoro manuale, si passò al periodo definito il miracolo economico: il boom: che esplose nel '57-'58 e arrivò fino al 64/65. Successe tutto in quei sette anni, in tutti i settori: quello dell'edilizia, dell'automobile con l'espansione della Fiat, della musica con l'avvento del rock, del cinema, etc. Quindi, mentre il mondo parte per lo spazio, noi partiamo per la conquista del nostro Paese, della nostra realtà. Nel clima generale di ottimismo, di allegria, noi diventiamo un Paese moderno con il cambiamento. C'è stato il boom di cose e anche dei sentimenti, con la gioia di potersi permettere le tantissime novità: i piccoli elettromestici, la lavatrice, il frigorifero, il televisore, che ci ha trasformati da esseri pensanti a esseri osservanti. Ci siamo seduti tutti insieme sul divano a guardare una scatola dove ci propinano cose già confezionate: ecco l'asservimento mentale al sistema. Siamo entrati in un mondo organizzato, mentre prima era un mondo inventato ogni giorno".

Flavio mi incantata, con linguaggio fluido, accattivante, ironico, con coloriti intermezzi dialettali, e mi proietta un filosofico e vivido ricordo di un'epoca che ben conosco e che rimpiango.

“Il tono della mostra - commenta Flavio - è multicolore: quella che fu anche la rivoluzione del colore, dall'automobile, agli abiti, dall'arredamento, ai giocattoli. Una follia di colori vivaci. Si esprimeva anche in questo una gioia di vivere”.

“Insomma con cosa ci lustremo gli occhi?”

Flavio, si accarezza la barba, occhi che brillano dietro le lenti, allarga le braccia e sorride a quel fantastico irripetibile passato!

“Tutto ci sarà: arte, arredo, pubblicità, cinema, televisione, musica leggera, Concilio Vaticano, opera lirica, Italia '61, macchine Olivetti, letteratura, scuola, moda, sport, dancing e bar. Veramente bei tempi, a pensarci, vero Fiorella? Pensa che in mostra avremo persino un motorino che faceva 90 km con1 litro. Però andava solo ai 50 all'ora!”.

La mostra sarà visitabile da sabato 6 aprile (inaugurazione alle 10) al 16 giugno.

Orari: dal martedi alla domenica 10/12.30 - 14.30/19.

Ingresso libero

Info: 0172 427050

Fiorella Avalle Nemolis

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