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Cédric Herrou a Cuneo: “Ho scelto la non violenza, ma se mi vogliono sono qui”

CUNEO

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ALICE MARINI - Incontrare Cédric Herrou e Renè Daon una sera a Cuneo è stato come trovarsi di fronte ad una grande prova di coraggio. "A 16 anni ho lasciato la scuola, ora ne ho 37, coltivo ulivi in Valle Roya e ciò che ho fatto è solo un atto di umanità”.

Cédric è in attesa di processo a Nizza (10 febbraio) con l’accusa di aver aiutato centinaia di migranti irregolari a oltrepassare il confine italo-francese. E' stato dapprima arrestato con l'accusa di favoreggiamento e ora rischia fino a cinque anni di carcere e 30mila euro di multa in caso di condanna.

Dalla primavera del 2016, con la sua associazione “Roya citoyenne”, ha iniziato a dare aiuti concreti e ospitalità a decine profughi, tra cui molti minori. "Sono nato a Nizza, in un quartiere in cui mi hanno educato all'indifferenza razziale. Ora rischio il carcere per aver aiutato degli amici".

Nel mese di ottobre, Herrou aveva adibito una colonia di proprietà delle ferrovie francesi a punto di accoglienza per migranti. Al suo interno ne aveva ospitati oltre 50 ("Non si riusciva a dormire, al massimo due ore a notte, c'era sempre gente che andava e veniva"). Da lì a poco è intervenuta la polizia, facendo evacuare il campo e arrestando Herrou.

L'attivista sostiene che è stata più grande la paura di proteggere questi uomini, questi "volti" che di infrangere la legge. "Non sarò complice né del silenzio, né dell'inerzia. Ho scelto la non violenza, ma non sono un vigliacco, se mi vogliono sono qui", dichiara.

In Valle Roya, numerosi sono stati i movimenti di solidarietà nati in seguito alla decisione del governo francese di chiudere le frontiere con l'Italia. Naturalmente luogo di passaggio, e quindi d'incontro, la valle e i cittadini che la abitano devono fare i conti ogni giorno con i loro sguardi.

"Sono neri, sono il bersaglio e la valvola di sfogo per tutti": così parla di quelle "cifre" di uomini, lui che agli occhi degli abitanti di Breil-sur-Roya è ormai diventato un eroe. E anche agli occhi dei cuneesi appare chiaro come il suo gesto sia pregno di umanità e senso del dovere.

Dall'enorme, entusiasta pubblico presente è infatti scaturita la proposta di una raccolta fondi a favore dell'associazione, che anche grazie alla mediatizzazione sta attraendo a sé una miriade di piccole associazioni da tutta la Francia.

A tutte quelle associazioni che operano sul territorio cuneese in sostegno dei migranti, poi, Herrou si è rivolto dicendo che è importante stringere i contatti, usare un linguaggio in grado di far comprendere bene la faccenda del flusso migratorio, fenomeno da ritenersi ormai strutturale.

Perché non tutti ci sentiamo di andare in prigione, ma è nostro dovere interfacciarci con il problema e provare, quantomeno, a sostenere chi già è sceso in campo per fare del suo meglio.

La serata è stata organizzata da Costituente dei Beni comuni e Orizzonti di Pace; è intervenuto Renè Daon del comitato franco-italiano per la Cuneo-Ventimiglia-Nizza e ha moderato Nello Fierro, consigliere comunale e candidato sindaco per Cuneo. 

Alice Marini

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