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Boselli porta al sindaco il dossier su ciò che accade nelle vie più a rischio di Cuneo Centro

CUNEO

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CUNEO CRONACA - E' stato presentato al primo cittadino Borgna da Giancarlo Boselli, già vicesindaco di Cuneo, un approfondito dossier sulla situazione critica che si incontra in alcune zone della città comprese tra il piazzale della Libertà e il Movicentro, corso Giolitti, corso IV novembre, corso Dante, via Pellico, via Meucci e aree limitrofe. Le aree prese in considerazione fanno parte del quartiere di Cuneo Centro ad eccezione di un lato di corso Giolitti e della parte finale di Via Meucci, già comprese in quello di Cuneo Nuova.

"Come noto ormai da molto tempo, la mancanza di risposte soddisfacenti ed efficaci al fenomeno migratorio, nel Comune di Cuneo, ha prodotto su questa parte della città una serie di gravi problematiche che, se non saranno affrontate con energia e decisione dal punto di vista sociale e assistenziale e della sicurezza, si aggraveranno nella prossima primavera e nell’estate, quando il lavoro stagionale in agricoltura farà aumentare le tensioni.

L’INSUFFICIENZA DI STRUTTURE ADEGUATE

L’insufficienza di posti per il ricovero notturno per le persone senza fissa dimora ha, in un primo tempo, portato la zona del sottopasso del Movicentro a diventare un luogo di ripiego estremo per trascorrere la notte in condizioni peraltro di grave pericolo per la salute (mancanza di bagni, panni appesi alle reti del parcheggio...), non solo delle persone che lì trascorrevano la notte (in condizioni disumane) e una parte della mattinata, ma anche per i cittadini utenti della Farmacia Comunale e in transito dal parcheggio alla stazione ferroviaria, soprattutto in concomitanza con i rischi dettati dalla pandemia da Covid-19. 

Questa situazione sembrava in parte risolta, ma l’aumento delle persone coinvolte, il numero limitato dei posti in dormitorio e il venir meno di altre forme di accoglienza diurna la stanno riproponendo, accentuandola, anche in conseguenza degli sgomberi effettuati in edifici occupati. Il ruolo del Comune è quindi stato fino ad oggi molto carente da un punto di vista socio assistenziale e sembra incapace di individuare nuove risorse necessarie a implementare progetti utili di settore.

LA SITUAZIONE DURANTE IL GIORNO

Durante il giorno, gli assembramenti importanti si verificano nell’interno della struttura in vetro del Movicentro (per trovare riparo dal freddo) e quindi soprattutto alla sommità delle scalinate, passaggio obbligato per raggiungere la Farmacia Comunale, oppure immediatamente all’esterno della struttura. Quasi sempre anche questi concentramenti non permettono di rispettare le indicazioni previste dalle normative Covid e possono diventare un deterrente per gli utenti che vorrebbero scegliere il servizio farmaceutico offerto dalla società comunale. Queste considerazioni ci portano alle riflessioni che seguono, precedute dall’interrogativo sempre più pressante: cosa possono fare o cosa fanno queste persone durante l’arco della giornata?

PRESENZA DI FORME DI CRIMINALITA’ ORGANIZZATA?

Quante di loro hanno qualche genere di occupazione regolare o meno per almeno qualche ora al giorno? Quanti di loro possono facilmente cadere nelle mani della criminalità organizzata specializzata nel trarre profitto da queste specifiche situazioni?

COSA POSSIAMO VEDERE DURANTE IL GIORNO

L’osservazione diretta ci dice che molti continuano a stazionare in questi luoghi ed alcuni si spostano in altri punti del quartiere. Davanti ad alcune attività commerciali la questua è, se non organizzata, almeno costante e sempre presente, come nei pressi dei supermercati di zona in via Bassignano e corso IV novembre che diventano, di tanto in tanto, zone di possibile tensione, o della stessa stazione ferroviaria.

In via Pellico, alcune panchine sono diventati punti fissi di ritrovo e di iniziative che appaiono forse non sempre lecite, così come nel primo tratto di corso Giolitti e corso Dante e in via Meucci nel porticato del primo tratto all’angolo di corso Giolitti. Spesso questi luoghi risultano indecorosi dal punto di vista igienico, diventando veri e propri orinatoi a cielo aperto, cosa registrata spesso anche nel Monumento ai ragazzi caduti nella prima guerra mondiale.

LITI VIOLENTE E RISSE

Proprio in via Meucci si sono verificate liti violente e risse spesso alimentate da soggetti che sembrano essere sotto l’effetto di alcool e stupefacenti, in condizioni tali da risultare fuori controllo, pericolosi anche per le cittadine e i cittadini che si permettessero di far notare i comportamenti non rispettosi dell’igiene dell’ordine pubblico e delle norme anti Covid.

In alcuni episodi, particolarmente violenti, di cui alcuni mezzi di informazione hanno dato notizia, sembra sia stata notata la presenza di individui che non stanziano abitualmente in questi luoghi e dotati di auto per i quali per ora non è stato possibile prendere il numero di targa. La cosa ha fatto inevitabilmente ancora una volta pensare a situazioni di possibili estorsioni di organizzazioni esterne al quartiere.

RISCHI DI AGGRESSIONE – FORTE DISTURBO DELLA QUIETE

Alcuni abitanti del quartiere che si sono permessi di protestare, oltre ad essere stati trattati a male parole, hanno rischiato di essere aggrediti. Urla e schiamazzi si ripetono ormai costantemente nelle ore serali. Il Comitato di Quartiere ha chiesto di segnalare alle forze di polizia ogni fatto che turba l’ordine e la tranquillità e ha istituito un servizio per gli abitanti per segnalare tutte le chiamate effettuate alle forze dell’ordine. 

Sembra che una serie di individui si siano impossessati di manciate di territorio e si sentano sicuri nell’agire perché  indisturbati nelle loro azioni. Questo provoca tensioni e forte disagio anche tra le persone senza dimora che non arrecano disturbo e sperano in un miglioramento della loro situazione, per ora senza risposte.

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

L’Amministrazione comunale ha cercato di affrontare il problema attraverso un’azione sociale, "La B.o.a.", che non ha dato i risultati sperati. Serve la presenza di mediatori sociali ed educatori di strada richiesti dal Quartiere. Queste azioni devono svolgersi comunque in parallelo a quelle necessarie a rispondere a esigenze immediate di sicurezza. 

Va segnalato che il Comune, grazie al Comitato di Quartiere, ha il merito di aver consentito la nascita di un mercato del giovedì (Giobia), proprio in una delle zone più critiche del quartiere, una realizzazione fortemente positiva per la piena riappropriazione del territorio alla vita attiva, almeno in un pomeriggio alla settima.

L’AZIONE DELLE FORZE DELL’ORDINE 

E’ soprattutto l’azione di contenimento e repressione delle forze dell’ordine (polizia municipale, polizia e carabinieri) che registra una stasi e continua ad apparire e ad essere recepita tra gli abitanti del quartiere come carente. C’è chi pensa che queste situazioni siano una caratteristica inevitabile di tutte le zone al mondo vicine alle stazioni, ma è un’affermazione grave e inaccettabile.

Il sindaco ha approvato l’applicazione della Daspo, ma ad oggi non sappiamo quanti provvedimenti siano stati applicati. Le forze dell’ordine sembrano sottovalutare la situazione e sembrano ritenerla di poco conto, la “normalità” di quanto avviene nei grandi centri o nei capoluoghi di provincia medio grandi. 

Non c’è evidentemente la percezione della gravità delle cose che, al di là dei singoli fatti, possono, se protratte nel tempo, danneggiare per anni il tessuto urbano del quartiere di una città delle dimensioni del capoluogo.

Viene però quasi inevitabilmente da osservare che in una città grande come un quartiere di Torino non dovrebbe essere così difficile intervenire in modo efficace e tenere la situazione in pugno.

“CUNEO CENTRO” E’ UNA DELLE PORTE DELLA CITTA’

Questo quartiere è una delle porte più importanti della città: il treno sarà il futuro della mobilità, così come il bus o la stazione dei taxi e la principale azienda, l’ospedale Santa Croce, è a poche centinaia di metri e sta pagando duramente questa situazione.

I suoi abitanti e i commercianti pagano le tasse comunali e nazionali come tutti gli altri cuneesi ed hanno quindi diritto a ordine pubblico e decoro come in tutto il resto del territorio comunale. Non può e non deve pagare da sola tutti i disagi di fenomeni ormai prevedibili ma non governati. La situazione quindi è grave e il timore che prima o poi possano esserci vittime sta crescendo.

MOLTI PENSANO DI CAMBIARE CASA, MA ALTRI ARRIVANO FIDUCIOSI E NUOVE INIZIATIVE COMMERCIALI SI INSEDIERANNO 

Molti, anche a causa della crisi economica che si prolunga, hanno già abbandonato le proprie attività commerciali o hanno deciso di cercare casa altrove, non ritenendo più il quartiere un luogo sicuro e tranquillo e con prospettive di sviluppo e crescita. Fortunatamente nuove attività hanno intenzione di insediarsi qui, perché è una delle zone più belle e strategiche della città, nella quale possono tranquillamente vivere le differenze e le molteplicità etniche per un buon futuro.

La ristrutturazione dell'ex Policlinico contribuirà ad arricchire il tessuto urbano, così come le risorse rivenienti da questa opera in favore della collettività che dovranno essere reinvestite nel quartiere. Altre iniziative commerciali di giovani disposti a investire stanno concretizzandosi. Così come l’acquisto di prime case che saranno ristrutturate. Hanno il diritto di trovare un terreno fertile alla propria impresa e alla scelta di abitare in questa parte della città perché credono nelle sue potenzialità.

INTERVENTI TARDIVI

Il Sindaco ha annunciato l’assunzione di 7 nuovi agenti, ma i tempi sono ancora lunghi. Ha annunciato l’ipotesi di un presidio di Polizia urbana in corso Giolitti che conferma le preoccupazioni circa lo stato delle cose, ma anche per questo bisognerà ancora attendere molto. Così per le telecamere da posizionare in corso Giolitti, Via Pellico e Meucci, attese da tanto tempo, ma per le quali sembra che solo il 1 marzo sarà scelto il vincitore dell’appalto.  

QUALI AZIONI SUBITO

I passaggi delle auto delle forze dell’ordine in ore in cui non accade normalmente alcunchè sono inutili. Meno ancora lo sono se fatti sempre e di abitudine nelle stesse ore. Quando, a seguito di fatti più gravi, arrivano chiamati dagli abitanti, normalmente i soggetti che li han commessi sono già andati via.

UNA PRESENZA INTERFORZE A PIEDI SUL TERRITORIO 

Occorrerebbe da subito, almeno fino a quando interventi sociali più efficaci e le questioni suddette non saranno realizzate, vista la serietà del contesto, una presenza continua, fisica, nella zona, coordinata tra le forze dell’ordine nelle ore di massima tensione. Si ritiene necessario un servizio interforze quotidiano di pattuglia di due agenti a piedi sul territorio per almeno sei mesi consecutivi. 

E’ l’unica scelta efficace e utile in attesa della soluzione presidio. Inoltre servirebbe una attività di investigazione efficace per far emergere le situazioni più gravi che non spetta certo ai cittadini indagare. Devono continuare inoltre i controlli e gli accertamenti sulla qualità dei negozi, in particolare quelli che vendono alcolici e prodotti di consumo particolarmente deteriorabili a prezzi che sembrano spesso essere fuori mercato.

Se c’è un’ urgenza - e c'è - è lì che bisogna intervenire e concentrare le forze prioritariamente in una situazione che ormai richiede un livello di sorveglianza alta. I cittadini hanno forte rispetto per le forze dell’ordine della città, ma le vogliono sentire vicine e presenti a loro dove c’è più bisogno".

Giancarlo Boselli

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