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"Minchia Signor Tenente" e il Pd di Renzi che salva Minzolini

CUNEO

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ANGELO BODINO - Cari amici di Cuneo, ricordate? Nel settembre 2014 i sindacati di polizia e altri Corpi armati dello Stato annunciarono lo sciopero generale per protestare contro il mancato sblocco contrattuale annunciato dal ministro Marianna Madia dicendo: "Quello che certamente non credevamo è che per chi sacrifica la propria vita per il Paese, 1300 euro al mese non sono degni del lavoro che esplicano”. Com’era possibile non dar loro ragione?

E come rispose l'allora premier Matteo Renzi, segretario del “Pdr-Pd di Renzi?”: “Riceverò personalmente gli uomini in divisa, ma non accetto ricatti, quando ci sono milioni di disoccupati”.

Caro Renzi, una dichiarazione di questo genere se la poteva risparmiare, e oggi alla luce delle ultime vicende politiche merita una risposta.

Caro Renzi, quando il suo "Pdr-Pd di Renzi" ha impedito la decadenza del condannato sen. Minzolini che così, bontà sua, continua a prendere il lauto stipendio mensile e in futuro anche il vitalizio, l'ha forse fatto perché anche lui non entrasse a far parte dei milioni di disoccupati?

Caro Renzi, "per non dimenticare” le ricordo le parole della canzone di Giorgio Faletti che si classificò seconda al Festival di Sanremo nel lontano 1994...

"Minchia, Signor Tenente"

“Minchia Signor Tenente e siamo qui con queste divise

che tante volte ci vanno strette

Specie da quando sono derise da un umorismo di barzellette

e siamo stanchi di sopportare

Quel che succede in questo paese.

Dove ci tocca farci ammazzare

per poco più di un milione al mese

E c’è una cosa qui nella gola che proprio non ci va giù

e farla scendere è una parola

Se chi ci ammazza prende di più

di quel che prende la brava gente.”

Minchia, signor Matteo Renzi, dopo 23 anni le parole di quella canzone purtroppo sono ancora attuali!

Angelo Bodino

 

 

 

 

 


 

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