BRA
Il Gruppo volontarie A.P.E. Onlus di Cuneo organizza per sabato 28 novembre alle 15, presso la sede del CVS di Bra (Centro Servizi Per il Volontariato Società Solidale), un incontro dal titolo Conosc-endo-ci, gruppo di ascolto attivo.
Grazie al sostegno della Dr.ssa Valentina Mondino, si cercherà di condividere la propria esperienza e le paure, le emozioni suscitate dal convivere con lendometriosi, una malattia cronica dolorosa, subdola e invalidante.
Per anni lavora in silenzio, non si sa di averla e intanto ti cambia radicalmente la vita. Ti senti sola, smarrita, con lautostima sottozero e i rapporti sociali, la vita di coppia e il lavoro messi a dura prova. Ti senti una donna difettosa, una donna a metà e hai paura, perché forse non potrai avere figli.
Occorrono molti anni prima di una diagnosi certa e spesso è necessario più di un intervento chirurgico. Può occludere le tube, creare aderenze, distorcere gli organi riproduttivi. Provoca dolori forti durante il ciclo e lovulazione, dolori durante o dopo i rapporti sessuali, dolore pelvico cronico, cistiti ricorrenti, perdite intermestruali e colon irritabile.
Per questo da anni lA.P.E. Onlus Associazione Progetto Endometriosi (www.apeonlus.com) - un gruppo di donne affette da endometriosi che si basa sul reciproco sostegno, conforto e aiuto - è impegnata in unimportante campagna di sensibilizzazione sullendometriosi, che affligge in Italia oltre 3 milioni di donne in età fertile e nel mondo circa 150 milioni.
Lincontro è gratuito e aperto alle sole donne affette da endometriosi.
Info: cuneo@apeonlus.com
A.P.E. ONLUS è unassociazione senza scopo di lucro che nasce nellottobre del 2005 su iniziativa di un gruppo di donne, con esperienza di endometriosi vissuta sulla propria pelle o con storie di volontariato attivo in altre realtà.
Dal 6 aprile la presidente è Annalisa Frassineti, del gruppo Forlì Cesena - Ravenna. Lobiettivo principale di A.P.E. Onlus è quello di diramare notizie e informazioni sulla malattia così diffusa, ma così poco conosciuta. Attraverso il racconto di esperienze e testimonianze si vuole porre una crescente attenzione verso una patologia di cui gli stessi specialisti sovente sottovalutano le diverse implicazioni. Creare una rete di collegamento con altre associazioni per ottenere diritti e riconoscimento da parte delle strutture pubbliche e della legislazione per campagne di sensibilizzazione tra le donne, in consultori e presso i medici di base.