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Una delle poche donne forestali al lavoro sulla "Grande traversata delle Alpi" in Valle Gesso

MONTAGNA

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Nel Parco delle Alpi Marittime, in Valle Gesso, c’è un sentiero di 9 chilometri che dal parcheggio delle Terme di Valdieri (1353 metri di quota) porta al rifugio Morelli Buzzi (primi 7 chilometri di sviluppo e 2351 metri di altitudine) e, dopo, al colle del Chiapous (altri due chilometri di lunghezza e 2533 metri di quota). Il percorso è incantevole e fa parte della Grande Traversata delle Alpi (Gta): l’itinerario escursionistico che unisce l’arco alpino occidentale della Regione Piemonte.

Tra le bellezze paesaggistiche del camminamento c’è il lagarot di Lourousa, a 1971 metri di quota, con il suo minuscolo ma suggestivo laghetto posto al fondo del lungo e spettacolare canalone tagliato nella roccia e nel quale la neve è presente tutto l’anno. Il sentiero, con il passare del tempo, aveva bisogno di una radicale manutenzione. L’Ente gestore del Parco e i forestali regionali hanno concordato le opere necessarie. Essendo il percorso molto lungo, quest’anno si è deciso di iniziare a sistemarlo nella prima parte di 2 chilometri e mezzo che parte dal parcheggio.

Con la direzione lavori di Marco Rocca, è intervenuta la squadra 117 della Valle Gesso composta da Laura Giordano, una delle poche donne forestali, Paolo Girodengo, Fabio Congiu e Giovanni Dalmasso. E’ stata completamente rifatta la passerella in legno di 12 metri che oltrepassa il rio subito dopo il parcheggio. I travi di sostegno sono stati ottenuti abbattendo due larici della zona. Le tavole del piano di calpestio le ha fornite il parco. Gran parte del lavoro si è concentrata sul rifacimento del manto del sentiero. Infatti era diventato difficilmente praticabile in quanto coperto di pietre portate lì dall’erosione del terreno o da fenomeni di rotolamento. In due punti si sono anche rimessi in sesto, sul lato a monte del percorso, i muretti a secco necessari a proteggerlo dalle frane in arrivo dalle scarpate superiori.

Inoltre, si è provveduto a ripristinare un paio di tornanti attraverso la realizzazione dei muri a valle di sostegno della sede del camminamento. Manufatti lunghi una decina di metri e alti da 1,5 a 2 metri. “La difficoltà maggiore - spiega Rocca - è stata, come sempre in questi casi, quella di fermare il movimento delle pietre verso il basso per evitare che colpissero le persone della squadra o gli eventuali escursionisti in transito. Sulla logistica, essendo all’inizio del sentiero, non abbiamo avuto problemi particolari” .

Il prossimo anno si continuerà il lavoro con la sistemazione di un tratto successivo di tracciato. “L’obiettivo - prosegue Rocca - è di completare tutti i percorsi della Gta in Valle Gesso. Lo scorso anno avevamo sistemato la parte sul versante del Comune di Entracque: dalla sommità del bacino del Chiotas al colle Chiapous”.

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