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Alcol e gioco d'azzardo: problemi montani e non solo

MONTAGNA

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ELISA AUDINO - Una serata sulle dipendenze quella prevista per mercoledì 6 aprile a Paesana.

Nella sala polivalente di via Roma alle 21, l'associazione Papiro proporrà una serie di interventi qualificati su due problematiche sociali tipiche delle periferie e, in particolare, quelle montane: alcol e gioco d'azzardo.

Sono passati due anni, infatti, da quando l'allora Sindaco di Saluzzo, nonché medico ospedaliero, Paolo Allemano, nella conferenza organizzata dalla stessa associazione La Montagna InDifesa, aveva posto sul tavolo alcuni dati di non poco conto: se si pensa che chi vive nelle zone montane abbia un'aspettativa di vita più lunga, dovuta alla qualità dell'aria e ai tempi meno frenetici, ci si sbaglia di grosso.

È esattamente il contrario. Le cause? Incidenti stradali, alcolismo e motivi del tutto futili come il non andare dal medico per una ferita da niente, magari perché si devono accudire gli animali. Incidenti e alcol spesso sono due facce della stessa medaglia, a dire il vero. E, spesso, l'alcol si beve negli stessi posti in cui si gioca: non più il poker o la scala quaranta e le scommessine della domenica, ma le slot.

In realtà, i bar sono la linfa vitale delle periferie montane, luogo spesso caldo, in cui non scorre solo l'alcol, non ci sono solo le slot. Nei bar ci si incontra, si discute di politica, c’è un po’ di porto, un po’ di goliardia, un po’ di stanchezza, monotonia, slanci della domenica sera. Sono il centro della vita di paese, motivo per cui l'intento degli organizzatori, tra cui chi scrive, è di tentare di discutere di queste due patologie rinunciando ad ogni intento contrappositivo, ma invitando alla riflessione.

Dopo una breve introduzione del presidente dell'associazione Papiro Francesco Bossa, il Club Alcolisti in trattamento (CAT) Saluzzo e valli - tra tutti il conosciutissimo dott. Aimone, che da anni organizza incontri in Valle Po, racconterà esperienze personali e mostrerà un quadro generale della situazione.

Per il gioco d'azzardo, invece, Andrea Priotto e Irene Caffaratti del comitato 'No Slot Val Pellice' spiegheranno l'esperienza e il progetto avviato in Val Pellice: un lavoro minuzioso il loro, con numerosi incontri con esercenti, amministratori e cittadini che hanno, in questo caso, portato alcuni Comuni a dichiararsi totalmente 'No Slot'. Da segnalare che lo stesso Comitato ha anche censito tutte le slot presenti nella vallata, contribuendo così a dare una chiara idea della portata del problema. Del tutto probabile, inoltre, e in via di definizione anche la presenza di una cooperativa specificatamente impegnata nel trattamento delle dipendenze da gioco.

Proprio la distribuzione delle slot sul territorio, peraltro, in una recente ricerca sarebbe una causa diretta del gioco d'azzardo: più slot sul territorio, più gioco d'azzardo, a contrastare l'idea che sia, invece, una qualche predisposizione personale a definire il proprio comportamento.

Un'inchiesta di Wired Italia del 2013 lo dice chiaramente - e, peraltro, è tutto in linea con ricerche similari citatissime nei manuali di sociologia sul altri tipi di dipendenze: è la macchinetta che fa il giocatore e non viceversa. Tanto che c'è una correlazione anche tra la presenza di sale giochi e studenti che denunciano problemi legati al gioco d'azzardo. Bene, stando ai dati del 2012, quasi 114.000 esercizi sono autorizzati a ospitare slot machines nei propri locali e, in media, un italiano spende 653 euro l'anno in slot e video lottery. 831 euro nel caso del Piemonte.

In Val Pellice le slot sono 110, in Valle Po manca un censimento e la serata potrebbe collocarsi proprio come un punto di partenza per un eventuale confronto fra i due territori.

Elisa Audino

(Foto di Eleonora Carrieri)

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