ALBA
BRUNO MURIALDO - Paolo Prandi è nato ad Alba il 2 febbraio 1932, cresciuto in Eritrea dove la famiglia emigrò nel lontano 1936 durante il periodo coloniale dove il piccolo Prandi studia e in seguito vive i tempi della guerra tra mille difficoltà e peripezie.
Ma quello che oggi Paolo vuole raccontare, dimenticando per un attimo le atrocità della guerra, è ciò che è successo e che la foto testimonia. E la storia di una squadra di calcio eroica, composta da italiani che vivevano ostaggio degli inglesi che in quel tempo avevano invaso laltopiano di Decamerè occupando la città e i territori limitrofi.
Furono tempi duri per la famiglia Prandi, di umiliazioni e fame, ma in quel contesto non mancarono i momenti di distensione.
Racconta Paolo: 'Formammo una squadra di calcio composta da italiani, ci serviva per non sprofondare nello sconforto più totale, ma fu anche la nostra salvezza spirituale. Il 21 maggio del 1948 a Torino lItalia gioca i Mondiali e affronta lInghilterra, che era la squadra più forte del mondo in quel momento e gli inglesi ci mortificarono, ci batterono per 4-0, fu un ulteriore botta perché gli inglesi non mancarono di farsi beffe di noi. Allora successe qualcosa che ci spinse a cercare una forma di riscatto: senza indugiare sfidammo i soldati Inglesi a giocare una partita, volevamo che ci facessero vedere chi erano veramente, se erano forti come dichiaravano di essere dovevano dimostrarlo. Essi naturalmente e spavaldamente accettarono. Cinque giorni ci preparammo alla meglio per affrontare gli occupanti che continuavano a schernirci per linsuccesso delle squadra italiana al Mondiale. Giocammo quella partita con tutta la forza che avevamo dentro, alla fine li battemmo per cinque goal a zero. Non potete immaginare la gioia che abbiamo vissuto e la gioia che donammo a chi venne a vederci, vendicammo la nostra Nazionale di calcio e ci guadagnammo una appagamento impareggiabile, dimostrammo agli inglesi di che pasta eravamo fatti'.
Questa storia Paolo ci teneva a raccontarla e vi posso assicurare che dentro al suo cuore ancora oggi freme quel tempo oscuro, schiarito dai novanta minuti di riscatto che sono valsi una vita intera.
Bruno Murialdo