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ALBA/ Egea cresce e fa crescere il territorio: il bilancio 2016 lo conferma

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Prosegue il proprio cammino di crescita il Gruppo Egea, che nell’ultimo esercizio finanziario ha raddoppiato l’utile netto, consolidato il fatturato e incrementato gli investimenti; un percorso di sviluppo che ha prodotto segni tangibili per il territorio in termini di occupazione, opportunità per l’indotto e benessere sociale. È la fotografia del Bilancio 2016, presentato nel corso della riunione dell’Assemblea dei Soci Egea che si è svolta presso il Palazzo Mostre e Congressi di Alba, in provincia di Cuneo. 

I dati finanziari sono stati illustrati dall’Amministratore Delegato di Egea, Pier Paolo Carini, mentre il presidente del Consiglio di Sorveglianza, Olindo Cervella, ha focalizzato l’attenzione sulla peculiarità di Egea, che con il suo azionariato composto da Soci privati e Soci pubblici ha dato vita a un modello preso ad esempio per la sua efficienza.

Nel successivo dibattito, moderato da Roberto Fiori, è intervenuto il giornalista de Il Sole 24 Ore Cheo Condina, il quale ha commentato il Bilancio Sociale 2016 del Gruppo, il documento che analizza Egea dal punto di vista dei servizi erogati e degli effetti che questi determinano, in particolare a livello di ricchezza redistribuita sul territorio. In chiusura dell’Assemblea un caloroso saluto è stato rivolto alla Socia più anziana del Gruppo, Rosa Cai (90 anni), e alla più giovane, Alessia Agnelli (23 anni).

Guardando ai dati numerici, l’utile netto di Egea, come si diceva, è quasi raddoppiato rispetto all’esercizio precedente: 6,5 milioni di euro rispetto ai 3,3 milioni del 2015. In tal senso, ha giocato un ruolo decisivo l'azione di ottimizzazione della struttura finanziaria del Gruppo, che ha portato a una continua riduzione del debito e, quindi, dei relativi oneri finanziari, pur nel perdurare della politica di rilevanti investimenti in infrastrutture sul territorio.

Si è dimostrata ugualmente efficace l’operazione di riduzione dei rischi sui crediti commerciali, riposizionando il portafoglio di clienti luce e gas; un’operazione che si allinea alla strategia dei passati esercizi finanziari.  Il valore della produzione è pari a 659 milioni di euro, sostanzialmente in linea con quello del precedente bilancio. Gli investimenti hanno superato i 19 milioni di euro, 52 milioni se si considera l'ultimo triennio. 

Particolarmente significativo, anche nel Bilancio di quest’anno, è il dato relativo al Valore aggiunto distribuito da Egea, pari a 41,6 milioni di euro, cresciuto di oltre 3 milioni rispetto all’anno precedente. Il Valore aggiunto rende evidente l’effetto economico che l’attività d’azienda ha prodotto sulle principali categorie di stakeholder.

Il Valore aggiunto, ancora, illustra come le attività dell’azienda contribuiscano al benessere della società producendo, e distribuendo, ricchezza per gli interlocutori: al personale tramite gli stipendi, alla Pubblica Amministrazione con le tasse e con i canoni, ai finanziatori con gli interessi, agli azionisti con i dividendi, all’azienda stessa mediante l’utile accantonato, alla comunità locale attraverso le liberalità esterne e i contributi sociali.  La quota di valore aggiunto destinata al personale è quella più importante: 21,7 milioni di euro, pari al 52 per cento del totale; una somma che favorisce gli investimenti delle famiglie a livello locale e che pertanto, a sua volta, sostiene la crescita del territorio. È di 7,5 milioni di euro la quota per la Pubblica Amministrazione (il 18 per cento).

Un’altra parte importante della ricchezza prodotta è stata utilizzata sottoforma di utili reinvestiti per far crescere il valore dell’azienda stessa: 6,4 milioni di euro (15 per cento). I finanziatori hanno ricevuto 4,1 milioni di euro (10 per cento), mentre gli azionisti 1,5 milioni di euro (4 per cento).

L’1 per cento della quota, pari a circa 450 mila euro, è stato destinato all’accrescimento del benessere percepito dalla collettività attraverso iniziative di incontro e approfondimento dedicate all’economia e alla cultura (come Circonomia), attività di promozione sportiva riguardanti in particolare i giovani, e iniziative sociali, come il contributo per l’assistenza scolastica e il bonus in bolletta riservato alle famiglia in difficoltà.

Passando ai servizi forniti dalla multiutility, nel 2016 hanno consolidato la propria redditività i core-business di Egea: teleriscaldamento, vendita di luce e gas, servizi idrici integrati, distribuzione del gas, energie rinnovabili, illuminazione pubblica e servizi ambientali.

Con oltre 100 mila clienti di luce elettrica e gas provenienti da tutta Italia, a cui ogni settimana se ne aggiungono circa 600, e una rete commerciale sempre più capillare, che raggiunge tutto il Nord Ovest d’Italia e che ha trovato terreno fertile anche in Sicilia, la multiutility fa parte del panel di operatori di riferimento per quanto concerne l’ambito della gestione dell’energia e dell’ambiente. Se da un lato Egea viene quindi apprezzata come realtà nazionale caratterizzata da una profonda competenza industriale, dall’altro l’azienda con sede ad Alba sa distinguersi dagli altri operatori per il forte radicamento al territorio.

In questo senso, risulta particolarmente significativo un fatto: in parallelo all’aumento del numero dei collaboratori Egea, saliti oltre quota 600, è cresciuto esponenzialmente il numero di lavoratori provenienti dal territorio di elezione della multiutility.

Questi dipendenti rappresentano addirittura l’81 per cento degli occupati complessivi di Egea. E ciò significa che il fatturato del Gruppo si consolida soprattutto grazie a forze del territorio, persone professionalmente molto preparate e culturalmente legate al loro posto di lavoro.

Dunque, per Egea, un legame e una vicinanza sempre maggiore ai tanti territori che le accordano fiducia. Una vicinanza che si esprime anche attraverso la promozione delle attività che catalizzano le “buone energie”.

Energie positive, pensieri produttivi, persone che trovano nel lavoro non solo stipendio ma anche stimoli e relazioni che migliorano la qualità di vita complessiva. Non sono solo “dati” statistici: questo è il concreto progetto Egea.

PierPaolo Carini, amministratore delegato del Gruppo Egea: «Il modello Egea, basato sul binomio “competenza industriale-passione per il territorio”, si conferma efficace. Lo confermano i numeri: in 15 anni sono stati creati 1.300 posti di lavoro, 800 dei quali a favore di persone di Alba, Bra, Langhe e Roero, e non si sono mai registrati contenziosi; in 7 anni sono stati effettuati investimenti per 249 milioni di euro, senza un euro di contributo pubblico; sono stati realizzati progetti che evidenziano alcune attitudini fondamentali della nostra multiutility: credibilità, capacità e pazienza; vengono erogati servizi intelligenti che favoriscono la nascita delle smart-city; è stato distribuito un Valore aggiunto di 41,6 milioni di euro. È per questi motivi che Egea, sempre più spesso, viene coinvolta in momenti di approfondimento di rilievo nazionale, su diverse tematiche: dalla gestione del ciclo idrico integrato al teleriscaldamento. Scegliere Egea, pertanto, significa scegliere l’efficienza e lo sviluppo del territorio. Una scelta che vale due volte e ci consente di guardare al futuro con fiducia».

Olindo Cervella, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Egea: «Egea è un ottimo esempio di come la collaborazione tra pubblico e privato possa generare frutti positivi, sia per lo sviluppo industriale che per la crescita del territorio. In questo felice connubio, le incomprensioni che possono eventualmente presentarsi sono sempre costruttive e, alla fine, portano a individuare soluzioni veloci ed efficaci. Non a caso le Commissioni Industria e Ambiente del Senato hanno voluto visitare di persona l’azienda perché considerano il modello Egea un esempio di solidità ed efficacia».

Cheo Condina, giornalista de Il Sole 24 Ore: «La sfida di oggi è comprendere come sarà il mondo dell’energia e delle multiutility tra dieci anni. Si fronteggiano due modelli: quello delle multiutility di piccole dimensioni, che gestiscono tutti i servizi sul territorio di riferimento, in cui il vero fattore competitivo è il grado di soddisfazione di clienti e stakeholder. Oppure quello di operatori con dimensioni medio-grandi, che crescono attraverso aggregazioni e competono su larga scala sulla produzione e vendita di elettricità e gas. È difficile dire quale modello possa risultare vincente, in quanto entrambi hanno dei punti deboli. Per certo, le multiutility non potranno limitarsi a vendere energia o gas, ma dovranno mettere il cliente nelle condizioni di usarli nel modo più efficiente, offrendo al contempo una serie di servizi smart annessi. Insomma, il cliente non è più soltanto un numero e con l’aumento della competizione (che crescerà ulteriormente nel 2019 con il passaggio al mercato libero) fidelizzarlo sarà cruciale. In questo, credo che le utility più radicate sul territorio, come Egea, siano per certi versi in netto vantaggio. L’altro snodo cruciale è sicuramente il territorio, che resta il punto di riferimento. Ed Egea, con il suo slogan “energie del territorio”, vuole essere un carburante a 360 gradi, dal punto di vista umano, sociale, culturale e ovviamente anche finanziario ed economico».

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