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Cuneo, la storia "capovolta": quando sono gli stranieri a raccontarci come eravamo

CUNEO

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"Un gruppo di studenti del Centro provinciale Istruzione Adulti di Cuneo ha presentato lo spettacolo teatrale 'Stranieri come noi: sapere come eravamo per capire come dovremmo essere'. Uno spettacolo nato da un laboratorio teatrale che è ormai parte integrante dell’offerta formativa della scuola cuneese e che si configura come un modo diverso e ludico per far studiare la storia, uno studio della storia che abbia una forte valenza civica e che miri alla costruzione di una cittadinanza attiva.

Gli studenti protagonisti, adulti immigrati provenienti dal sud America (Segura Nereida Cecilia, Yani Canga, Alves Marques Claudio), dall’Africa equatoriale (Jimoh Aminat, Fatoumata Thior, Sow Koudedio, Enigue Bridget, Bamba Mariam), dalla Moldavia (Pavolov Elena) e dalla Romania (Ciobanu Mirela), supportati dall’insegnante Musco Antonella (scenografa) e diretti dal professor Ficano Salvatore (regista), hanno messo in scena con passione e impegno un pezzo di storia che ci fa riflettere sul nostro futuro e su quello dell’Europa.

Lo spettacolo narra la storia di una famiglia di migranti italiani partiti per gli Stati Uniti negli anni ’50 che, rientrati nel proprio Paese d’origine, nei primi anni ’80, aprono un loro ristorante in cui assumono come collaboratori gli immigrati che in quegli anni iniziano ad arrivare in Italia. Un percorso dunque dell’Italia da Paese d’emigrazione a Paese d’immigrazione in cui il continuo confronto tra le due esperienze migratorie, che si corrispondono in tutto quello che hanno comportato in termini di disagio e di sacrificio sociale e personale, rappresenta il leit motif su cui si snoda la vicenda. D’altronde tante altre sono state le tematiche affrontate: il genocidio del popolo ebraico, la Resistenza, il lavoro, le diseguaglianze economiche e sociali, le problematiche ambientali.

Tematiche lette e interpretate alla luce degli argomenti storici affrontati dagli alunni e di testi quali la Costituzione della Repubblica italiana e Se questo è un uomo di Primo Levi. Tematiche che si configurano come centrali nel dibattito politico contemporaneo sia italiano che europeo e che ci inducono a riflettere sui valori e sui principi di libertà e solidarietà che hanno dettato il percorso di formazione dell’Ue dopo quell’età della catastrofe rappresentata dalla prima metà del ‘900. Valori e principi che è importante ribadire in un momento storico come questo in cui l’Europa, e non solo, dietro la spinta di una crisi economica che continua a destabilizzare l’assetto sociale, è preda di pericolose derive populiste e xenofobe che stanno mettendo in forse la sua stessa esistenza.

Se nella lingua italiana fare teatro si dice recitare, una parola che sa di "falso" e di artefatto, in molte altre lingue si dice giocare: gli alunni del Cpia ci hanno mostrato che giocando e fingendo si possono dire tante verità".

Salvatore Ficano, docente di italiano e storia presso Cpia

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