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A Ceva abiti usati gettati per la strada, vandali o "saccheggio" dei cassonetti?

MONDOVì

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SERGIO RIZZO - È di nuovo successo a Ceva (Cuneo), alcuni dei contenitori per indumenti usati dislocati lungo strade e piazze della città sono stati nuovamente oggetto di saccheggio da parte dei "soliti ignoti" e il contenuto di quanto non costituiva interesse, abbandonato e lasciato a terra. Uno spettacolo veramente indecoroso e poco edificante per tutta una città che si ritiene civile e che, nonostante gli sforzi da parte dell’amministrazione comunale e le campagne di sensibilizzazione, non ha ancora raggiunto una conclusione.

Il problema non è nuovo. Già in passato si sono verificati vari episodi del genere che, oltre ad arrecare un degrado cittadino, hanno generato danni anche a livello economico. Sono stati nel frattempo allertati gli uffici competenti che hanno provveduto a trasmettere le segnalazioni giunte numerose dai cittadini all’ente preposto a questo servizio, vale a dire l’Acem (Azienda Consortile Ecologica Monregalese) che provvederà a bonificare le aree interessate. Ma, in realtà, sappiamo che fine fanno gli abiti usati che inseriamo dentro i cassonetti gialli?

Comunemente si pensa che gli indumenti vengano distribuiti e consegnati a chi ne ha realmente bisogno. Le cose, in realtà, non vanno proprio così. Esistono delle procedure da rispettare per legge, quali la selezione degli indumenti, l’igienizzazione e lo stoccaggio. Esiste inoltre il problema che gli indumenti raccolti in Italia (si calcola siano oltre centomila tonnellate ogni anno) finiscano per alimentare attività non del tutto lecite per un giro di affari che supera i 200 milioni di euro l’anno.

Sergio Rizzo

 

 

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