Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

"Weekend della salute" a Cuneo per dare una speranza in più ai malati di stenosi aortica

CUNEO

Foto
Condividi FB

Un colorato gazebo accoglierà sabato 1 giugno, in corso Dante (lato Stura), a Cuneo, dalle 10 alle 17, tutti coloro che vorranno avere maggiori informazioni, raccomandazioni e consigli sulla stenosi aortica, una malattia ancora oggi poco conosciuta. Prende il via così il primo weekend della salute del progetto "Tavi è Vita", ideato e realizzato da Gise (Società Italiana di Cardiologia Interventistica) in collaborazione con Sic (Società Italiana di Cardiologia) e Sicch (Società Italiana di Chirurgia Cardiaca).

Il progetto, coordinato da Giuseppe Musumeci (past president Gise e direttore della struttura complessa di Cardiologia dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo) e Mauro Rinaldi (Sicch, direttore della struttura complessa di Cardiochirurgia dell’azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino), prevede quattro weekend della salute organizzati in altrettante città piemontesi: dopo Cuneo, le prossime tappe saranno Novara (sabato 8 giugno), Torino (sabato 15 giugno), e Alessandria (sabato 22 giugno).

Durante i weekend della salute, cardiologi interventisti del Gise e cardiochirurghi della Sicch saranno a disposizione dei cittadini con visite e consulti gratuiti e per distribuire materiale informativo. Il tema sarà quello della stenosi aortica, una delle malattie più comuni delle valvole cardiache (che in Italia riguardano oltre 1 milione di persone e il 10 per cento della popolazione oltre i 65 anni, la fascia più colpita) e della tecnica operatoria Tavi, ovvero Transcatheter Aortic Valve Implantation, impianto transcatetere di valvola aortica.

All’appuntamento di Cuneo, oltre a Giuseppe Musumeci, interverranno, Giorgio Baralis (Gise, cardiologo interventista dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo), Claudio Grossi (Sicch, direttore della struttura complessa di cardiochirurgia dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo) e Omar Di Gregorio (cardiochirurgo dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo).

La stenosi (restringimento) severa della valvola aortica può essere trattata sia tramite sostituzione chirurgica tradizionale della valvola aortica (Savr), intervento che richiede anestesia generale, incisione piò o meno estesa sul torace, circolazione extra-corporea a cuore fermo, sia tramite Tavi, intervento mini-invasivo che si esegue nella maggior parte dei casi senza anestesia generale e con impianto della nuova valvola attraverso l’arteria femorale. Nel caso della Tavi il paziente potrebbe venir dimesso nel giro di 1 o 2 giorni se non sono presenti particolari complicanze procedurali. Dal 2007, anno di introduzione della procedura, al 2018 in Italia sono stati effettuati oltre 30.000 impianti tramite Tavi, con incremento annuo costante (da 98 impianti nel 2007 a oltre 6.800 nel 2018).

"La Tavi è una procedura salvavita che rappresenta il presente e il futuro nel trattamento della stenosi aortica - dichiara Giuseppe Musumeci - e dal 2017 al 2018 siamo passati a Cuneo da 33 a 66 pazienti trattati efficacemente con questa procedura in sala ibrida. Dobbiamo tutti riportare il paziente al centro – continua Musumeci - dando evidenza alla sostenibilità in termini di appropriatezza clinica e organizzativa nel quadro di una fattiva collaborazione tra cardiologi, cardiochirurghi e cardioanestesisti. Solo così ci muoveremo nell’interesse comune e superiore della salute delle persone”.

Il titolo del progetto "Tavi è Vita", nato dall’utilizzo del nome della procedura e del suo anagramma, evidenzia la rilevanza della tecnica che ricopre una funzione propriamente salvavita. La Tavi, sebbene sia stata inizialmente destinata solo ai pazienti non trattabili chirurgicamente, è oggi difatti indicata anche per i pazienti a rischio moderato che potrebbero avvalersi di una migliore qualità e aspettativa di vita rispetto al trattamento chirurgico o alla sola terapia medica.

Tuttavia la tecnica è oggi ancora sottoutilizzata. A confermarlo è un’indagine Doxa realizzata su un campione di 150 medici di medicina generale (MMG) e 100 cardiologi di base e che, fra l’altro, ha motivato e giustificato la nascita di "Tavi è Vita". A oggi, secondo una recente indagine Doxa, sono soltanto circa 110 i pazienti trattati ogni milione di abitanti rispetto ai circa 250 per milione di abitanti che meriterebbero il trattamento secondo le evidenze cliniche.

L’importanza del progetto, sostenuta dai risultati dell’indagine Doxa, ha spinto tutte le maggiori società del panorama cardiologico a collaborare alla creazione dell’iniziativa. I risultati della ricerca hanno dimostrato come sia doveroso intervenire non solo presso medici di medicina generale e cardiologi di base, soggetti coinvolti nella ricerca, ma anche a livello generale presso la popolazione più a rischio. Risultano necessari, infatti, eventi e corsi per aumentare e strutturare le conoscenze dei MMG e favorire la proposizione della procedura di intervento Tavi ai propri pazienti, nonché meeting dedicati alla Tavi per approfondire i dubbi attuali del cardiologo rispetto alla tecnica e alle indicazioni di intervento.

VIDEO