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VIOLA/ Abacus Onlus ha donato 13 apparecchi per la produzione di ossigeno alle strutture sanitarie

MONDOVì

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SERGIO RIZZO - All’incontro che si è svolto presso l’agriturismo "Il Balzo" a Viola, in provincia di Cuneo, era presente il presidente dell’associazione Abacus Carlo Muzzulini, primario del reparto di Medicina di Ceva che, a nome dell’associazione, ha donato 13 apparecchi di ultima generazione per la produzione di ossigeno. Ha spiegato il dott. Muzzulini: "E' un’occasione importante per incontrare e conoscere molte persone con le quali ho contatti telefonici, che purtroppo non conosco di persona. Sono i responsabili, direttori, infermieri, persone che lavorano nelle case di riposo per sentire dalla loro voce, i problemi che esistono all’interno delle rispettive strutture sanitarie. Una cosa semplice che ho notato all’interno del reparto dove lavoro è che si riescono a usare mascherine trasparenti che permettono al paziente di vedere con chi parla. Una cosa semplice ma molto importante. 

Parlando poi del Covid, ho notato che sovente manca, all’interno delle strutture mediche, l’ossigeno. Impossibile mettere in funzione le grandi e pesantissime bombole di ossigeno, per cui i pazienti sono indirizzati verso i centri ospedalieri causando un grave intasamento. Ora, con questi concentratori di ossigeno, più piccoli e estremamente versatili, si riesce a sopperire al fabbisogno di ossigeno nei confronti di persone che ne necessitano. L’idea, quindi, è stata di aggiungere qualcosa di nuovo a chi non ne ha. Il concentratore, che sarà donato alle varie strutture della zona, è di uso molto più semplice che non il bombolone di ossigeno liquido, pesante da trasportare e pericoloso per incendi e con la durata di circa un mese. Oggi i concentratori che fino a un decennio fa pesavano una cinquantina di chilogrammi, ne pesano tredici, con una capacità di trasporto veramente lodevole che gestiscono terapie che servono al di sotto dei dieci litri e che sopperiscono alle necessità momentanee del paziente.

In maniera unanime, si è quindi deciso di distribuire questi accumulatori di ossigeno alle aziende sanitarie della zona. Questo tipo di concentratore di ossigeno funziona a energia elettrica, per cui fintanto che c’è energia elettrica questi funziona fornendo ossigeno. Si collega una cannula che semplicemente arriva al paziente. Questa – ha concluso il dottor Carlo Muzzulini – è stata un’idea che abbiamo avuto e deciso di portare avanti”. La serata è stata poi l’occasione di un dialogo aperto tra gli operatori, sulle difficoltà venutesi a creare all’interno delle varie strutture durante la pandemia con l’intervento del prof. Ferruccio Fazio sindaco del Comune di Garessio che ha inteso dare delle risposte ai vari operatori sanitari presenti alla serata. 

Sergio Rizzo 

(Nella foto: la consegna a Viola degli accumulatori di ossigeno)

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